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Auser, anziani sempre più poveri e soli

Data: 04/07/2012
Categoria: Altre News

A dirlo il V Rapporto Filo d'Argento. Il 25% degli anziani italiani vive con meno di 500 euro al mese. In aumento le donne sole

In Italia gli anziani sono sempre più a rischio solitudine e povertà. A disegnare questo quadro di gravi emergenze sociali, il V Rapporto nazionale sul Filo d'Argento, il servizio di telefonia sociale di Auser. Gli over 65, quindi, sono sempre più spesso succubi dell'isolamento fisico e relazionale e dei redditi bassi. Soffrono di più la solitudine soprattutto le persone anziane delle grandi città del Nord che vivono una quotidianità difficile e faticosa, devono fare i conti con la disgregazione delle reti parentali ed amicali e con i ridotti servizi socio assistenziali garantiti dagli enti locali. Sono quasi 450mila gli anziani seguiti nel corso del 2011 dai volontari del Filo d’Argento, con un incremento del 3.5% rispetto all’anno precedente, mentre i servizi resi agli utenti sono arrivati a quota 2 milioni e 360mila, con un una crescita del 7,3% rispetto al 2010. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali e degli “esclusi”.

L'isolamento e la povertà toccano, quindi, una fetta importante della popolazione italiana che invecchia sempre di più con una percentuale più alta di over 80 che rappresenta il 5,8% della popolazione nel 2011; gli ultrasessantacinquenni sono circa il 20%. Siamo il Paese dove il 30% degli anziani con più di 65 anni vive da solo e il record spetta alle donne con il 37,5% contro il 14,5% degli uomini. In 5 regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Liguria e Sicilia la quota di donne anziane che vivono sole supera la soglia del 40%.
Nel triennio 2009/2011 la crisi economica ha accentuato ulteriormente l’isolamento e il disagio di una quota importante di anziani e la loro necessità di sostegno. Il sistema di protezione sociale si rivela fortemente inadeguato anche alla luce delle recenti misure varate con il decreto Salva Italia: nel 2011 ben il 55% degli anziani italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese. Tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese. Almeno 4 miliardi di euro di prestazioni sociali a favore degli anziani sono stati “bruciati” (soppressione fondo non autosufficienza, blocco indicizzazioni delle pensioni superiori a 1400 euro, raffreddamento della spesa regionale, taglio ai trasferimenti statali agli enti territoriali). Un welfare ridimensionato e familistico è il contesto sociale in cui ha operato nel 2011 il Filo d’Argento, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita degli anziani.

Nel 2011 gli utenti seguiti dai volontari del Filo d’Argento sono cresciuti del 3,5% arrivando a quota 448.000, per la maggior parte si tratta di donne molto anziane, sole che vivono nelle grandi città. Mentre i servizi erogati sono cresciuti invece del 7,3% superando quota 2 milioni 360mila. La crescita dei servizi di volontariato è dipesa dalla forte pressione esercitata dalla domanda sociale, in parte veicolata verso gli organismi Auser dagli enti locali a corto di risorse. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali e degli esclusi. In base alle analisi svolte su un campione di circa 30 mila utenti, il 92% degli anziani assistiti non è inserito in un piano di assistenza pubblica, né è seguito da altri soggetti privati. Il 6,7% del campione è seguito dai servizi socio-sanitari e da privati e cooperative sociali l’1.3%. Gli interventi di Filo d’Argento soddisfano una domanda sociale in forte crescita da parte degli anziani in genere non coperta dalle istituzioni locali. Il 31, 2% delle richieste di informazioni e di aiuto pervenute al Filo d’Argento provengono da istituzioni pubbliche, ciò significa che questi enti quando non sono in grado di intervenire per soddisfare il bisogno delle persone tendono a trasferire le richieste d’aiuto alle associazioni di volontariato.
Circa l’80% degli interventi ha riguardato l’accompagnamento ai servizi con trasporto, la “compagnia sociale” e la consegna di pasti e farmaci a domicilio.Le persone assistite sono soprattutto donne, circa il 69%, con un’età media superiore ai 65 anni e vivono in grande maggioranza nel Nord del Paese (87%) specie in Lombardia, Piemonte, Veneto. La crescita della componente maschile tra gli assistiti del Filo d’Argento riguarda in particolare la Calabria (più 4,8%),l’Umbria ed il Veneto. Nel Sud l’82% degli utenti permane di sesso femminile, la bassa incidenza dell’utenza maschile di Filo d’Argento rispetto ad altre zone è dovuta a motivazioni culturali e comportamenti sociali radicati in base ai quali pare che gli uomini incontrino maggiori difficoltà a chiedere esplicitamente aiuto. 



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