Scogli e ulivi: gli ambientalisti contro chi aggredisce il territorio
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
I carotaggi effettuati sulla scogliera di Porto Selvaggio e la potatura aggressiva nella Sarparea fanno indignare gli ambientalisti che chiedono norme più chiare e precise per tutelare i luoghi

Il Gruppo speleologico neretino potrebbe costituirsi parte civile per chiedere il ripristino dello stato dei luoghi e il risarcimento del danno riguardo la devastazione degli scogli di Porto Selvaggio.
L'episodio che ha fatto scattare l'associazione è avvenuto qualche giorno fa: tre studiosi hanno effettuato dei carotaggi sugli scogli della baia, hanno estratto i cilindri di roccia, lasciando evidenti segni del loro passaggio. Non è la prima volta che le rocce della baia sono oggetto di distruzione, come ricorda il responsabile del gruppo speleologico, Vittorio Marras, negli anni passati anche i ricercatori dell'Università di Siena e di Firenze o i ricercatori del Museo di storia naturale di Verona hanno estratto impunemente depositi preistorici. «Ognuno di noi ha il dovere di chiedere "Ma lei che sta cercando?" - continua il responsabile – e mi auguro che, una volta accertate le responsabilità, gli organi competenti passino alle vie legali. Intanto lo faremo noi».
Ambientalisti in campo anche su un altro fronte: la tutela dell'uliveto secolare della Sarparea. Due agronomi Cristian Casilli e Bruno Vaglio, hanno ritenuto aggressiva la potatura effettuata nei giorni scorsi. Concordi nel giudizio anche gli ambientalisti Massimo Vaglio e Graziano De Tuglie (e anche il movimento 5 stelle). Intanto, i membri del Comitato per la tutela del paesaggio chiedono che si faccia al più presto un sopralluogo per individuare gli alberi che hanno le caratteristiche monumentali: in una lettera di gennaio del presidente Francesco Muci, ripresa per l'occasione, era stato già evidenziato il problema della mancanza di un cartellino di identificazione su motli degli alberi secolari.
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