5 per mille 2010, ecco l'effetto dei tagli
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Al via i pagamenti del 5 per mille 2010 per le prime 39 posizioni. Carlo Mazzini evidenzia un buco di 20milioni di euro

L'Agenzia delle Entrate ha dato il via libera al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per il pagamento degli enti “classificatisi” nelle prime 39 posizioni dell’elenco del volontariato per il 5 per mille 2010. Si tratta delle organizzazioni che hanno incassato, anzi per le quali lo Stato – trattenendosene quasi il 20% – ha stanziato più di 500mila euro. Complessivamente vengono riconosciuti a questi enti 79.600.114,09 euro per un numero di preferenze espresse (di contribuenti che hanno messo firma e codice fiscale dell’ente) pari a 3.217.983. Secondo le acute osservazioni di Carlo Mazzini, esperto di non profit, se non ci fossero stati i tagli le somme ai primi 39 sarebbero dovute ammontare a 99.500.000 euro, e il versamento medio per contribuente sarebbe passato da 24,74 euro a 30,12 euro. Nessuna notizia sulla data di erogazione.
Dal blog di Mazzini www.quinonprofit.it, riferimento per le anticipazioni e le analisi sul mondo del non profit, ecco il “mantra” “Noi non sappiamo”, che racchiude i dubbi del mondo del non profit sulla gestione del 5 per mille:
Noi non sappiamo la ragione per la quale abbiano incominciato dai più grandi quando negli anni scorsi avevano iniziato da quelli più piccoli.
Noi non sappiamo la ragione per la quale non dicano in quale data erogheranno i contributi alle grandi e alle piccole.
Noi non sappiamo la ragione per la quale abbiano tagliato il 5 per mille 2010 di ben 80 milioni.
Noi non sappiamo la ragione per la quale il Governo non intenda rispondere (ad oggi sono 120 giorni)
Noi non sappiamo la ragione per la quale il portavoce del Ministro Grilli – senza arrossire – abbia detto a Vita ”Abbiamo inoltrato la richiesta agli uffici competenti ma non è detto che rispondano. Non a tutte le nostre richieste viene data una risposta”.
Noi non sappiamo la ragione per la quale gli uffici sottoposti al Ministro non debbano rispondere al Ministro stesso.
Noi non sappiamo la ragione per la quale ci voglia tanto a controllare i beneficiari e a versare i soldi.
Noi non sappiamo la ragione per la quale alle chiese destinatarie dell’8 per mille, vengano destinate annualmente entro giugno (quindi con certezza!!!) le somme risultanti dalle dichiarazioni di 3 anni precedenti; ritardo sì, ma almeno si ha la certezza che quelle somme arrivano anno dopo anno.
Noi non sappiamo la ragione per la quale la Chiesa cattolica, oltre alle somme di cui prima, riceva un anticipo relativo all’anno in corso pari all’importo definitivo, che ad essa compete in relazione alla dichiarazione dei redditi di tre anni prima.
Noi non sappiamo la ragione per la quale alle chiese di cui sopra sia destinato tutto l’8 per mille del montante complessivo delle dichiarazioni e non solo quella parte di chi ha firmato uno dei riquadri dell’8 per mille.Noi non sappiamo la ragione per la quale il non profit – giusto parlando di chiese – risulti essere figlio di un dio minore.
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