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Insieme contro le malattie reumatiche

Data: 02/10/2012
Categoria: Altre News

Dall'incontro nazionale promosso da A.P.M.A.R., medici e esperti del settore chiedono appropriatezza prescrittiva e la rimozione i tanti intoppi burocratici all'accesso alle cure

«Combattere l’artrite reumatoide è una corsa contro il tempo, piena di ostacoli – spiega Antonella Celano, Presidente regionale A.P.MA.R Associazione Persone con Malattie Reumatiche. Spesso i primi sintomi della malattia sono considerati dei banali dolori reumatici trattati dal medico di base con antidolorifici. Oggi sappiamo che per arrestare o rallentare la progressione dell’artrite reumatoide abbiamo una finestra di tre mesi dall’insorgenza dei primi sintomi, per intervenire con i farmaci più appropriati. Un approccio tempestivo e appropriato può cambiare il destino e la qualità di vita delle persone colpite da artrite reumatoide. Quello che chiediamo alle Istituzioni è di rimuovere i tanti intoppi burocratici che costellano il già accidentato percorso delle persone colpite da questa e altre malattie reumatiche per accedere alle cure». Difficoltà e ritardi nella diagnosi, appropriatezza degli interventi terapeutici, disomogeneità dell’assistenza a livello regionale, mancanza di centri specializzati sia per la cura che per le terapie fisiatriche, oltre ad una pesante burocrazia sono le criticità dichiarate dai pazienti, ma anche dagli specialisti, ed espresse chiaramente oggi nel corso dell’incontro “Alleati contro le malattie reumatiche”, organizzato da APMAR, alla presenza di medici, politici e rappresentanti di Ministero della Salute e Aifa a Roma nei giorni stessi. Un'occasione in cui pazienti e reumatologi hanno discusso insieme delle attuali necessità terapeutiche e assistenziali delle malattie reumatiche. Priorità assoluta, quella dell'unione degli intenti e una richiesta comune: rimuovere le barriere burocratiche alla cura.

«Le malattie reumatiche – precisa il prof. Giovanni Minisola, Presidente SIR - Società Italiana di Reumatologia e Primario Reumatologo Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma – sono molto diffuse in Italia; si pensi che oltre il 10% della popolazione italiana ne è colpita, per circa 6 milioni di soggetti colpiti. Più in dettaglio, sono circa 4 milioni i pazienti con artrosi, la più diffusa malattia reumatica cronica di tipo degenerativo, circa 400.000 quelli con artrite reumatoide e almeno 600.000 quanti sono interessati da altre patologie di grande rilevo clinico, come artrite psoriasica, spondilite anchilosante, lupus e sclerodermia. Il dolore è un denominatore comune di queste patologie. L’artrite reumatoide, la malattia reumatica immunoinfiammatoria più frequente, è una condizione fortemente invalidante, che può colpire anche in età pediatrica; la maggiore frequenza è tra i 35 e i 50 anni, con netta prevalenza nel sesso femminile. La malattia causa la perdita progressiva della funzionalità delle articolazioni. È alta la percentuale di coloro che sviluppano dopo alcuni anni dalla comparsa dei primi sintomi una forma grave di disabilità che può costringere all’abbandono dell’attività lavorativa» conclude Minisola. Non è un caso, infatti, che le malattie reumatiche siano considerate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità,  la prima causa di dolore e disabilità in Europa.

Il Sistema Sanitario, per erogare una buona qualità dell’assistenza per le persone con malattie reumatiche, deve avere come obiettivi la centralità della persona, la sicurezza, l’efficacia, la tempestività delle prestazioni, l’efficienza e l’equità, nonché l’appropriatezza. «Il sistema – ha precisato Paola Pisanti, Presidente Commissione Nazionale sulle Malattie Croniche del Ministero della Salute – deve tener presente il modello di sviluppo complessivo». È stimato che il costo sociale complessivo dell'artrite reumatoide sia superiore ai 3 miliardi di euro/anno in Italia con una elevata incidenza di costi collegati alla perdita di produttività dei pazienti e all'assistenza fornita da care-giver informali. Tali costi subiscono un sensibile aumento per effetto della progressione della patologia. É in corso, inoltre, un processo di sistematizzazione dei Registri per i farmaci biologici impiegati Reumatologia e in Dermatologia. In questo modo sarà possibile raccogliere  più informazioni per indirizzare un appropriato e tempestivo utilizzo dei farmaci e per garantire il raggiungimento del principale beneficio nelle patologie reumatologiche.



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