Sovraffollamento carcerario, il garante rilancia una piattaforma di modifiche
Categoria: Altre News
Su 2.459 posti disponibili, negli 11 istituti pugliesi i detenuti sono 4.375. Tra le richieste del garante regionale, un appello alle imprese per offrire opportunità di lavoro

Sono quasi il doppio rispetto alla capienza regolamentare: 4.375 su 2.459. Secondo i dati aggiornati al 30 settembre 2012 forniti dal Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Puglia, Pietro Rossi, sono i detenuti pugliesi presenti negli 11 istituti pugliesi. Il sovraffollamento carcerario è ormai un'emergenza. Partendo da questi dati, Rossi ha rilanciato le richieste a livello nazionale raccolte in una piattaforma di richieste contenente correttivi amministrativi per il contrasto agli aspetti più critici della detenzione. Tra le richieste, la modifica della normativa sulle droghe e sull'immigrazione clandestina, la legge Cirielli, l’approvazione della legge per l'introduzione del reato di tortura, l’approvazione della legge per l’istituzione del Garante nazionale, l’approvazione di un piano per l’applicazione integrale del Regolamento del 2000, in modo da garantire condizioni di vita accettabili dentro il carcere.
Durante la conferenza stampa di presentazione della piattaforma, il garante ha inoltre lanciato un appello alle imprese per far sì che ci siano più occasioni di lavoro per i detenuti. Rossi ha espresso il desiderio che anche nelle bonifiche dei siti inquinati, come quello dell'Ilva, possano trovare impiego. L'Ufficio pugliese ha inoltre dato vita, con il Provveditorato regionale di amministrazione penitenziaria, ad un'iniziativa che ha consentito ai familiari in visita ai detenuti negli istituti di Foggia, Bari, Taranto e Lecce, di usufruire di momenti di intrattenimento rivolti in particolare ai bambini (spettacoli di burattini, clownerie, trucca bimbi e giocoleria).
Già nel 2011, il CSV Salento aveva denunciato l'insopportabile situazione carceraria nel Borgo San Nicola attraverso il dossier "Visti da noi. Lo sguardo del volontariato sui bisogni del territorio". Lo scorso anno erano già 1.441 detenuti nel carcere di Lecce con un indice di sovraffollamento del 120%. Il 90% ha problemi di ansia e depressione. Sempre secondo i dati raccolti in "Visti da noi", erano 718 agenti di polizia penitenziaria, circa 200 quelli assenti. Di questi 140 hanno certificati brevi, ma 61 soffrono di patologie depressive. 251 i poliziotti effettivi nei reparti e nelle sezioni e 8 educatori e 6 psicologi, cioè 1 educatore ogni 180 detenuti e uno psicologo ogni 240 reclusi. Si contano 3 suicidi nel 2010 e 3 tentativi nei primi mesi del 2011. Alta la presenza di stranieri (circa il 20%) e tossicodipendenti attivi (oltre il 16%). La sanità pubblica non riesce a far fronte ai problemi: sono 80 le visite giornaliere dei medici in carcere, oltre 24mila in un anno.
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