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Welfare, in arrivo la stangata

Data: 17/10/2012
Categoria: Altre News

La Legge di stabilità aumenta dal 4 al 10% l'Iva per i servizi resi della cooperative sociali con una possibile riduzione dei servizi sociali

La Legge di stabilità contiene una vera e propria stangata al sistema di welfare. Passerà dal 4 al 10% l'Iva sui servizi resi dalle cooperative sociali. Si tratta di cooperative di tipo “A” che si occupano di infanzia, anziani, assistenza domiciliari, disabilità, tossicodipendenza. Un affondo per numerose attività e welfare di sussidiarietà, quello che coinvolge le organizzazioni del privato sociale anche nella realizzazione dei servizi essenziali che le istituzioni pubbliche non sono più in grado di erogare. A fronte di un gettito finanziario di entità assai modesta, il provvedimento porterà ad una ulteriore riduzione dei servizi sociali, costi più elevati, meno posti di lavoro e una crescita del sommerso. 

Per Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Sociali si tratta di “un salasso da oltre mezzo miliardo di euro per PA e famiglie e un boomerang per le entrate fiscali”. «L’aumento suona come un colpo di grazia al welfare del Paese, un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi. L’effetto sarà una drastica riduzione dei servizi», aggiunge Paola Menetti presidente di Legacoopsociali. Analoga preoccupazione anche da parte di Eugenio de Crescenzo, presidente di Agci Solidarietà. Secondo l’Alleanza delle Cooperative Sociali «l’impennata dell’Iva dal 4% al 10% rappresenta una falsa entrata per le casse dello Stato, non ci sarà un aumento del gettito. Un’entrata boomerang – spiega il portavoce – che avrà l’effetto di ridurre i servizi per i cittadini: minore numero di posti nei nidi e negli asili, tagli all’assistenza per disabili, riduzione delle ore di apertura per i centri diurni. L’assistenza domiciliare per i non autosufficienti sarà drasticamente ridotta, così come i posti per gli anziani nelle RSA. Comuni e Asl dovranno pagare di più, dal momento che saranno chiamati a corrispondere oltre i 2/3 dei costi. Il taglio di servizi nel 2013 sarà complessivamente del 20%». A schierarsi contro il provvedimento, anche l'Anci che ha denunciato un possibile collasso del sistema di welfare locale che occupa oltre 62mila addetti, con un valore annuo complessivo della produzione che supera i tre miliardi di euro.



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