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Opg, a rischio la chiusura

Data: 26/10/2012
Categoria: Altre News

Ancora bloccati i fondi necessari per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari prevista per il 31 marzo 2013. Lo deninciano le associazioni della campagna StopOpg

La vergogna italiana degli ospedali psichiatrici giudiziari rischia di non finire al 31 marzo così come stabilito dal decreto carceri. Tra tagli alla sanità regionale, decreti attuativi mai firmati, intromissione dei privati, iter burocratici, ritardi cronici, la chiusura degli opg rischia di rimanere un provvedimento solo sulla carta. Il decreto prevde, inoltre, l'apertura di ministrutture regionali da 20 posti letto dotate di tutta l’attrezzatura necessaria per l’assistenza ai pazienti, con infermieri, medici, psichiatri ed esperti di riabilitazione. Per questo motivo, una rete di associazioni tra cui da Antigone, Cgil, Gruppo Abele, Centro Basaglia, Psichiatria democratica, Cittadinanzattiva ha organizzato una campagna StopOpg per denunciare come il provvedimento stia rimanendo solamente su carta, fino a paventare il rischio dell’apertura di “nuovi manicomi”. Il nodo cruciale sembra essere la mancanza di fondi. Nonostante la legge 9/2012 abbia stanziato 180milioni per la costruzione delle nuove strutture, 38milioni nel 2012 e 55 milioni dal 2013 per assicurare l’assistenza alternativa all’Opg, infatti, il ministro della Salute Renato Balduzzi non ha ancora firmato i decreti attuativi. Se ciò non avvenisse entro il dicembre 2012, i fondi stanziati ritornerebbero in bilancio. 
A pagarne le disastrose conseguenze, quasi 400 detenuti non considerati più socialmente pericolosi ma ancora rinchiusi per la mancanza di strutture di sostegno all’esterno, costretti a una sorta di ergastolo bianco. Un quadro terribile denunciato e documentato nel 2011 in una commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale capeggiata dal medico Ignazio Marino. Sono 6 i manicomi criminali presenti in Italia: Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Napoli, Montelupo Fiorentino (Firenze), Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere (Mantova). Erano 1500 i cosiddetti “sofferenti psichici autori di reato” rinchiusi: il 65,1% aveva commesso un crimine contro la persona, il 15,4 contro il patrimonio, il 4,9 contro la libertà sessuale. Strutture inadeguate, abbandono, assenza di personale e di cura igienica, sanitaria, umana e psicologica. Una vergogna nazionale in cui l’assistenza medica viene garantita da un infermiere ogni 25-30 internati e l’assistenza psichiatrica è assicurata per trenta minuti al mese; dove stanze da quattro ospitano nove internati su letti a castello, condizione che è stata definita ‘tortura’ da una delegazione del Consiglio d’Europa; dove se un internato ha un attacco di cuore (e il rischio c’è, soprattutto per i molti pazienti ultraottantenni presenti) è molto difficile salvargli la vita; dove in alcuni periodi dell’anno bisogna scegliere se utilizzare l’acqua per il sistema antincendio o per lo sciacquone dei bagni. Inevitabile la disperazione totale in cui versano le persone rinchiuse in questi “lager”, tanto da portarli ad atti di autolesionismo e tentati suicidi, cui si aggiunge lo scandalo della “contenzione fisica”. 

Ecco il video dell'inchiesta sugli Opg della commissione parlamentare d'inchiesta capeggiata da Ignazio Marino.



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