900milioni per il sociale
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E' tra le promesse del Governo a ridosso della manifestazione di mercoledì 31 ottobre, insieme a un fondo per la riduzione del carico fiscale di famiglie e imprese. Per i disabili gravissimi, invece, nessun supporto

Il fondo da 900 milioni (ex Fondo Letta) previsto nel ddl stabilità ma destinato a generiche finalità sociali sarà vincolato espressamente al sociale. È questo l'impegno preso dal Governo nel corso dell'incontro tra il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, e i relatori alla legge di stabilità, Renato Brunetta e Pier Paolo Baretta a ridosso della manifestazione “Cresce il welfare, cresce l'Italia” tenutasi a Roma il 31 ottobre. Durante l'incontro, inoltre, è arrivata la promessa di istituire un nuovo fondo per la riduzione del carico fiscale di famiglie e imprese. Nel nuovo Fondo confluiranno invece le risorse del piano Giavazzi ed un eventuale gettito aggiuntivo, da destinare appunto alla riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese.
La settimana scorsa la Commissione Affari Sociali della Camera aveva approvato alcuni emendamenti che rifinanziano alcuni Fondi sociali: il Fondo per le politiche sociali (+ 450 milioni), il Fondo per la non autosufficienza (+ 400 milioni), il Fondo per la famiglia (+ 11 milioni), il Fondo per l'inclusione degli immigrati (+ 100 milioni) e infine il Fondo per il servizio civile (+ 20 milioni). Questi emendamenti prevedevano (per il 2013) di attingere le risorse da un fondo (900 milioni) disponibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il timore (concreto) ribadito ai Gruppi parlamentari negli incontri a margine della mobilitazione è che, nelle pieghe dell'approvazione della Legge di Stabilità, quel fondo della Presidenza del Consiglio dei Ministri venisse impiegato per altri usi, rendendo inutili gli emendamenti approvati dalla Commissione Affari Sociali.
La speranza è quella di un parziale rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza, su cui le associazioni puntano molto. Simbolo di questa protesta, i malati di Sla e le loro famiglie che nei giorni scorsi hanno intrapreso uno sciopero della fame. A loro, dopo un primo tira e molla da parte del Governo, sembra non essere destinato nessuno stanziamento.
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