La doppia faccia della questione alimentare in Puglia
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Diminuiscono gli sprechi alimentari ma aumenta la corsa alle mense della Caritas a causa dell'aumento dei nuovi poveri. L'andamento era stato anticipato nel dossier “Visti da noi” realizzato dal CSVS

La questione cibo continua ad essere argomento di prim'ordine in Puglia. Sono stati diffusi, infatti, i dati relativi al rapporto di “Save the Children” sugli sprechi alimentari che vedono la Puglia al terzo posto per la sua riduzione dopo Veneto e Sardegna. Nell'ambito della campagna "Every One" l'associazione ha somministrato un totale di 1.478 questionari alla popolazione italiana con età dai 16 ai 60 anni, per metà uomini e per metà donne. La crisi economica ha portato il 73% dei pugliesi a sprecare meno cibo rispetto a due anni fa, con una media mensile di 23 euro di alimenti sprecati contro una media nazionale di 29 euro. Il 46% dei cittadini pugliesi si dice attento, al momento di fare la spesa, ad acquistare lo stretto necessario; il 51% compra un po' più del necessario ed il restante 3% compra molto più del necessario. Il 38% dei pugliesi butta alimenti andati a male meno spesso di una volta al mese; mentre il 32% lo fa da una a due volte al mese. Un dato importante, cui si aggiunge quello relativo al grado di informazione sugli effetti della malnutrizione: l'87% della popolazione è consapevole del fenomeno e delle sue conseguenze, ma il 47% non è a conoscenza della quantità di cibo che si spreca ogni giorno nel mondo. Una consapevolezza che segna la Puglia quale regione più informata d'Italia sul tema. I dati del rapporto sugli sprechi alimentari sono stati presentati da “Save the children” a Bari in occasione della tappa del “Viaggio del palloncino rosso” intrapreso per sensibilizzare i cittadini sulla mortalità infantile nel mondo. Testimonial della campagna, per la tappa barese, sono i due attori pugliesi Sergio Rubini ed Emilio Solfrizzi.
Su un fronte diverso, in Puglia aumenta la pratica di andare a mangiare nelle mense Caritas e ritirare pacchetti alimentari. L'emergenza alimentare intreccia, così come anticipato nel dossier “Visti da voi. Lo sguardo del volontariato sui bisogni del territorio” realizzato dal CSV Salento sulla situazione nella provincia di Lecce, l'emergere delle nuove povertà. Al Sud, infatti, i nuovi indigenti sono aumentati del 45% e Campania (796.966), Sicilia (601.462), Lombardia (302.340), Puglia (265.309) e Lazio (395.509) sono le Regioni dove maggiore è in assoluto il numero degli assistiti rispetto ai residenti, mentre gli incrementi maggiori di indigenti si registrano in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte e Trentino Alto Adige. A rischio, ancora una volta, le categorie più fragili come bambini da 0 a 5 anni (10%) e over 65 (14%). E se gli stanziamenti pubblici scarseggiano, l’attuale sistema di distribuzione assicura ogni anno circa 126milioni di euro per pasti in mensa e cartoni di cibo, a fronte di aiuti comunitari che nel 2012 sono stati pari a 95.641.425 euro, coprendo circa il 60% di tutti gli aiuti alimentari. I dati sono relativi all'ultimo rapporto Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, che realizza la distribuzione italiana dei prodotti alimentari finanziata dalla Comunità europea tramite 7 organizzazioni caritative (Croce Rossa, Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità, Banco Alimentare Roma, Associazione Sempre insieme per la pace).
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