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Proposta una legge quadro sull'invecchiamento attivo

Data: 09/11/2012
Categoria: Altre News

Primo incontro nazionale sull'invecchiamento attivo e sul rapporto generazionale: Auser, Anteas e Ada insieme per chiedere la legge

Chiedono una legge quadro sull'invecchiamento attivo le tre organizzazioni di anziani, Auser, Anteas e Ada, a conclusione dell'incontro avvenuto l'8 novembre a Roma, durante il quale hanno discusso di "Invecchiamento attivo e del rapporto tra generazioni".

Una riflessione sullo stato degli anziani e sul rapporto con le altre generazioni era inevitabile anche in Italia, visto che il 2012 è l'anno europeo dedicato all'invecchiamento attivo. In tutta Europa sono state organizzate diverse iniziative e molti incontri per parlare di anziani e della loro importanza nel contesto sociale. In Italia, per la prima volta le tre organizzazioni si sono date appuntamento per l'incontro nazionale, dal quale è scaturita la volontà di non trascurare il discorso.
Si calcola che gli italiani over 65 compongono il 21% della popolazione, percentuale che salirà tra 20 anni, raggiungendo più del 30%. Andamento già noto, ma al quale non fa seguito una presa di coscienza e un'adeguata riflessione e attenzione di carattere politico, sociale  e culturale.
«Non si può improvvisare quando si affronta il tema dell’invecchiamento della popolazione e delle politiche di welfare, le risorse già scarse rischiano di essere spese male - ha affermato il sottosegretario Maria Cecilia Guerra -, come rischia di essere considerato residuale lo stesso welfare;  il nostro Paese deve fare finalmente un passo avanti, ed apprestarsi ad un radicale cambiamento di tipo culturale».
Da questo, l'incontro di Auser, Anteas e Ada, alle quali fanno capo la maggior parte degli anziani italiani, ha portato alla richiesta di una legge quadro nazionale sull’invecchiamento attivo "per costruire nel Paese  una società per tutte le età".

«Dobbiamo superare un concetto esclusivamente “lavoristico”  dell’invecchiamento – ha sottolineato Michele Mangano presidente nazionale Auser concludendo i lavori – dopo il lavoro non deve esserci solo e comunque il lavoro, bensì un periodo in cui le persone possano riprogettare la propria vita, impegnandosi nella comunità in cui vivono».
Una presa di posizione che mira al bene di anziani e della stessa comunità e che vuole così dare un segno concreto, evitando che l'anno indetto dalla comunità europea passi inosservato.

«Una legge quadro nazionale – ha proseguito Mangano – la sollecitiamo da tempo, ci auguriamo che nella prossima legislatura  venga affrontata la questione per un vero e proprio riconoscimento del ruolo e della funzione delle persone anziane nell’ambito della comunità. Moltissimi anziani si impegnano come volontari per aiutare gli altri o si spendono nell’ambito della propria  comunità nella valorizzazione dei beni comuni: monumenti, musei, biblioteche, parchi che grazie agli anziani verrebbero restituiti alla fruizione della collettività altrimenti abbandonati. La legge quadro nazionale dovrebbe riconoscere attraverso crediti sociali – accesso ad attività culturali, ricreative, sportive,  promosse dai Comuni e agevolazioni sul trasporto urbano – questo duplice impegno svolto gratuitamente a beneficio dell’intera comunità».

Un'attenzione agli anziani che non sia esclusiva, anzi, i relatori sono stati i promotori di un nuovo patto di solidarietà  fra generazioni.
«Oggi assistiamo ad una contrapposizione molte forte fra le generazioni, tra anziani garantiti e giovani precari. Occorre superare questa banalità costruendo un nuovo patto fondato sulle reciproche  opportunità, attivando giovani e anziani in progetti comuni. Una “economia sociale” di cui tutti beneficiano, fondata sul lavoro degli uni e sull’impegno degli altri».



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