Follia automobilistica, Fiab scende in piazza
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
L'associazione potrebbe costituirsi parte civile nel procedimento penale per la morte di una ragazza investata da un Suv sulla provinciale Sordio-Bettola

La Fiab potrebbe costituirsi parte civile nel procedimento penale che sarà aperto per la morte a Casalmaiocco di una ragazza di 17 anni in bicicletta travolta e barbaramente uccisa da un SUV sulla strada provinciale Sordio-Bettola. Quanto è accaduto domenica 11 novembre, infatti, secondo l'associazione va oltre il dolore e la rabbia, in quanto rappresenta lo scontro tra due visioni del mondo opposte: da un lato un gruppo di scout in bicicletta, portatori di un gioioso rispetto per l'ambiente e il territorio, dall'altro il conducente di un mezzo, incongruentemente sovradimensionato, che potremmo definire un blindato, che non rispetta limiti di velocità, padrone della strada e sorpreso per la presenza di "ostacoli umani" che ne intralciano il percorso. Purtroppo, non si tratta di eventi eccezionali, ma una assurda, patologica quotidianità che in molti considerano normale.
«Le migliaia di morti che ogni anno si verificano sulle nostre strade – si legge in una nota inviata da Fiab – in particolare tra pedoni e ciclisti, sono vittime di una tragica normalità. Ci sono responsabilità. E molto gravi. Responsabilità nel tollerare mezzi incompatibili con le strade che percorrono; responsabilità nel considerare i limiti di velocità come "opzionali" e nel non perseguirne sistematicamente la violazione; responsabilità nel punire blandamente o addirittura non punire affatto comportamenti palesemente criminali».
L'associazione, infatti, denuncia un tipo di condotta che aumenta il rischio di un “eventuale dolo” e per questo tragedie come quelle di Casalmaiocco sono nella fattispecie “omicidio volontario”. «Se quindi il modello di riferimento che vogliamo – si legge ancora nella nota – è quello di città e paesi in cui la vita conta poco, un mondo in cui le responsabilità non esistono e la strada è "off-limits" per le persone e va percorsa con mezzi blindati che non rispettano le regole (in questo caso, i limiti di velocità), possiamo continuare a far finta di nulla, e magari persino colpevolizzare chi usa la bicicletta anziché starsene chiuso in casa. Se invece vogliamo ritornare nel consesso europeo allora dobbiamo dire con forza da che parte stiamo, trovare inaccettabile quanto successo, punire i criminali, far rispettare i limiti di velocità sempre, senza sciocchi buonismi, ringraziare questi ragazzi per il loro messaggio di speranza e futuro e chiedere che almeno Altea non sia morta invano».
Per manifestare la propria rabbia e sgomento, Fiab e il movimento Salvaciclisti invitano tutti a Porta Napoli a Lecce venerdì 16 novembre alle ore 21.30.
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