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Invalidita' e servizi sanitari, al via la mobilitazione

Data: 20/11/2012
Categoria: Altre News

FAND e FISH chiedono la modifica del nuovo Piano di verifica sulle invalidità civili e del taglio lineare alla spesa sanitaria. A pagarne le conseguenze sarebbero, ancora una volta, i disabili

Ritorna lo spauracchio dei falsi invalidi. Un fenomeno reale, che ha provocato però una “caccia all'uomo” in cui a pagarne le spese, il più delle volte, sono le persone disabili veramente. Partirà presto un nuovo Piano di verifica sulle invalidità civili. Si tratta di 450mila controlli da effettuare nei prossimi tre anni decisi da un emendamento alla Legge di Stabilità approvato dalla Commissione Bilancio. Un nuovo giro di vite, quindi. Dal 2009 al 2012 sono già stati effettuati 800mila controlli che hanno provocato disagi tali ai cittadini da far istituire presso il Senato una specifica Commissione di indagine. L’enorme mole di procedure avviate ha causato inoltre un aggravio organizzativo all’INPS rallentandone le attività ordinarie (come rilevato nell’ultima relazione della Corte dei Conti). In questo periodo, la spesa dell’INPS per il ricorso a medici esterni è passata da 3,5milioni (nel 2008) a 37milioni (nel 2011) con un aumento del 960%. Il tutto per un numero minimo di revoche, appena sufficienti per coprire le spese di questo enorme dispiegamento di forze. A denunciarlo sono FAND – Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili e FISH – Federazione italiana per il superamento dell'handicap che rilevano un'altra preoccupante questione. Il Disegno di Legge di Stabilità prevede infatti l’ennesimo taglio della spesa in ambito sanitario innalzando al 10% (oggi è del 5%) la riduzione degli oneri per i contratti di prestazione di servizi. In soldoni, questo implica che ai cittadini verranno erogati meno servizi o servizi di qualità inferiore. Una misura lineare che colpisce indistintamente le persone, anche quelle che necessitano strettamente di interventi di riabilitazione come molte persone con disabilità spesso destinate ad aggravarsi in assenza di interventi riabilitativi.

I due sindacati hanno annunciato una nuova mobilitazione per chiedere che tali ipotesi vengano emendate e non diventino norme.



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