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La gratuita' rende piu' felici

Data: 21/11/2012
Categoria: Altre News

Lo dimostra un'indagine che misura il valore della gratuità in base agli indici di Life Satisfaction. Chi opera nel terzo settore si sente più soddisfatto

Il Volontariato rende più felici: a dimostrarlo un'indagine condotta da Luca Stanca, economista dell'università di Milano Bicocca secondo cui Milano e Roma sono le città in cui le reti di amicizia, di volontariato e di relazioni disinteressate sono più fragili che nel resto d'Italia. Promosse invece Isernia, Vibo Valentia e Ragusa in cui, al contrario, queste reti esistono e funzionano, aumentando il livello di soddisfazione della popolazione. L'obiettivo di partenza dello studio di Stanca è misurare quello che per definizione è incommensurabile: il valore della gratuità. Gli indici utilizzati sono quelli di “Life satisfaction" registrati nelle città di tutto il mondo da cui emerge che rispetto a un indice di soddisfazione medio, la popolazione mondiale che ha un ruolo nel terzo settore si sente più felice rispetto agli altri di un indice che l'economista valuta in 1,17 punti. Più di quanto non accada a chi ottiene un aumento salariale di 8mila euro l'anno, che ha un indice di soddisfazione dell'1,15. Il valore cardine resta la salute, che quadruplica il livello di soddisfazione della propria vita. Un forte incentivo alla felicità è anche il matrimonio, a cui Stanca attribuisce il 3,67. Al contrario, la disoccupazione segna un indice negativo del –3,94, la voce più consistente tra i fattori che creano infelicità.

Esiste, inoltre, una “classifica” interna al volontariato in cui è la solidarietà pura che crea più soddisfazione (l'indice è 1,78), seguita dalle azioni nelle comunità religiose (1.14). Meno felici le persone che si dedicano alla politica, con un indice di soddisfazione dello 0,14: «Segno che quanto più l'attività è gratuita e meno strumentale, tanto più il suo effetto è positivo», commenta Stanca. «La ricerca smonta un errore di fondo dell'economia, cioè che la solidarietà valga zero perché non esiste un prezzo di mercato – aggiunge -. Al contrario, una società con molta attenzione all'aiuto verso gli altri è più giusta ed efficiente». E di questo, conclude Stanca, che si deve occupare l'economia «il cui fine ultimo è rendere non più ricchi ma più felici». 



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