Cerca nel sito:  

Cinque per mille, si salvi chi puo'!

Data: 12/01/2013
Categoria: Altre News

Non solo non sono chiare le spiegazioni fornite da ministro Grilli sulla sparizione di 80 milioni di euro del 2010, ma la faccenda è passata nelle mani di un team di avvocati per tutelare i cittadini italiani che hanno versato al no profit la cifra mai arrivata a destinazione

Dopo la risposta faticosamente ottenuta dal Forum (qui il comunicato) del terzo settore a firma del ministro dell'Economia Vittorio Grilli sul caso degli 80 milioni "spariti" dal 5 per mille 2010, scendono in campo i legali per cercare di capire che fine abbiano fatto i molti quattrini destinati dagli italiani al non profit che però non sono mai arrivati a destinazione: su 463 milion raccolti, sono stati infatti distribuiti appena 383 milioni.

La lettera inviata da Grilli, che il Forum ha scelto di non rendere pubblica, a quanto pare non convince e non spiega, come si evince dai rilievi che lo stesso Andrea Olivero, portavoce fino a ieri del Forum, reinviato a viale XX Settembre con alcune precise richieste di chiarimenti.
Molte le incongruenze rilevate nella missiva del ministro: Grilli dà infatti una notizia clamorosa - e per suffragare le proprie affermazioni allega documenti della Ragioneria centrale dello Stato -  e cioè che è avvenuta un'integrazione pari a ben 155,7 milioni in termini di cassa e a 253,5 milioni in termini di residui (per un totale di € 409,3 milioni), del capitolo di spesa 5 per mille 2010. Sarebbero quindi stati oltre 409 i milioni a disposizione (e non 463); perché dunque erogarne solo 383? Che fine hanno fatto gli altri 26? E perché questa integrazione "parziale"? Non si poteva arrivare direttamente a integrare la somma donata dagli italiani, ovvero 463 milioni?

Non è finita. Alla risposta di Grilli si allega anche una nota dell'Agenzia delle Entrate che evidenzia come "le risorse disponibili complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille, relativamente all’anno finanziario 2010, sono quantificate in € 400 milioni, ma a valere su tale importo, € 100 milioni sono destinati  a interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati”. Ovvero, dai 400 milioni in dotazione bisogna toglierne 100 per i malati di Sla. Peccato che - come nota Olivero - la legge che introduce questo fondo pro Sla "si riferisce all’esercizio finanziario 2011, relativamente alla raccolta dell’anno 2010, mentre le erogazioni del 5 per mille di cui si discute riguardano l’esercizio finanziario 2010, anno di imposta 2009". L'Agenzia delle Entrate ha sbagliato anno? Sono norme inspiegabilmente retroattive? O cos'altro?

Dopo aver osservato - non con una notevole dose di self control - che permangono "perplessità sui criteri adottati nella distribuzione delle risorse nonché incertezze su dati e cifre che appaiono tuttora privi di congruenza" il Forum spedisce a Grilli quattro-domandine-quattro:
1) è vero che a fronte di una somma complessiva di € 463 milioni destinata dai contribuenti in forza di scelte esplicite, sono stati erogati agli enti accreditati solo € 383 milioni?

2) se sì, entro quali termini si intende erogare la differenza di € 80 milioni allo stato non liquidata?

3) riguardo alla quota di risorse per le organizzazioni del Terzo Settore, qual è l’importo complessivo della raccolta del 5 per mille per tali enti e quale invece l’importo effettivamente erogato?

4) in caso di mancata corrispondenza tra i due dati, entro quali termini si intende erogare la differenza allo stato non liquidata?

Si attende con impazienza una risposta - possibilmente meno confusa della prima.



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.