Femminicidio, studenti mobilitati sui social
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Si chiama #iocimettolafaccia la mobilitazione della Rete degli studenti e dell'Unione Universitari contro il femminicidio. Una campagna on line che ha raccoltoi già moltissime adesioni tra cui don Ciotti e Claudio Bisio

Un fenomeno sorprendentemente dilagante e quasi mai o mai frutto dell'acting out, cioè del gesto di follia di un momento, molto più spesso atto premeditato e prevedibile. E' quello che chiamiamo femminicidio, il più riprovevole tra gli omicidi messi in atto giacché spesso avviene tra le "amate" mura domestiche e per mano di quell'uomo che dovrebbe essere compagno di gioie e fatiche quotidiane. E sono proprio i dati allarmanti, dati che, ricordiamolo sono la rappresentazione numerica di una sorta di eccidio, eliminazione fisica e prima ancora psicologica di tante e tante donne, ad aver allertato gli studenti italiani che hanno deciso di denunciare a volto scoperto le violenze e dire di no. Si chiama infatti "Contro il femminicidio: mettici la faccia", la mobilitazione lanciata da Rete degli Studenti e Unione degli Universitari. Una pagina Facebook, e su Twitter l'hashtag da usare è #cimettolafaccia.
"La campagna nasce dalla fortissima necessità di riflettere su un tema così difficile e spinoso e troppo spesso in ombra", dice a Repubblica.it Daniele Lanni, portavoce della Rete degli Studenti. Che aggiunge: "Violenza" è una parola che purtroppo è sempre di attualità. Violenza, quella sulle donne, che ha come estrema manifestazione il femminicidio". La prima richiesta: "Vogliamo che le cose vengano chiamate con il loro nome, non sono "raptus" nè tanto meno "gesti di follia": si chiama femminicidio". E i "tanti fatti di cronaca", hanno "spinto gli studenti a interrogarsi,a chiedersi cosa stesse succedendo con la volontà di affrontare la questione".
La mobilitazione nasce in rete. Con una pagina Facebook. "Siamo partiti dal web con gli studenti, ed è con loro che noi intendiamo proseguire questo percorso arrivando nelle scuole, portando la discussione tra i banchi e tra compagni insieme ad esperti, persone informate sul campo, che diffondano la consapevolezza necessaria per sconfiggere l'indifferenza", continua Daniele Lanni. "Ed è dalle scuole e con le scuole, che vogliamo coinvolgere la società civile intera perché non vi è cultura, crescita e libertà senza consapevolezza".
Tra le varie iniziative, una tutta "digitale". Gli studenti, infatti, invitano i cittadini a postare sui social network una foto accompagnata dallo slogan "Stop femminicidio #iocimettolafaccia". Le adesioni, e le foto, sono già migliaia. E non mancano volti noti della cultura e dello spettacolo. Tra gli altri: don Andrea Gallo, don Luigi Ciotti, Gherardo Colombo, Stefano Fassina, Laura Puppato, e l'inviato di Repubblica, Attilio Bolzoni. Ancora: Mao Valpiana, Giuliano Giuliani, Marina Terragni, il cantante de Il Teatro Degli Orrori Pierpaolo Capovilla, Flavio Lotti, Luca Bassanese e Claudio Bisio.
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