Cerca nel sito:  

Minori rispediti in Grecia: violate le norme

Data: 23/01/2013
Categoria: Altre News

Nel rapporto di Human right wacht emerge un dato sconcertante: l'Italia respingerebbe sommariamente i minori non accompagnati e gli adulti richiedenti asilo, senza attenersi alla legge

Si chiama "Restituiti al mittente: Le riconsegne sommarie dall’Italia alla Grecia dei minori stranieri non accompagnati e degli adulti richiedenti asilo” l'ultimo rapporto redatto da Human rights watch, che mette in luce un lato oscuro sul trattamento delle autorità italiane nei confronti soprattutto dei bambini migranti. 

Il titolo riporta tutta la drammaticità della situazione in cui versano i minori, che vengono lasciati in balìa del sistema di asilo greco, che secondo l'organizzazione non funziona, e di condizioni detentive disumane. Il rapporto è frutto di informazioni raccolte attraverso le interviste a 29 bambini e adulti, arrivati in Italia, nei porti di Ancona, Bari, Brindisi, Venezia, e subito rispediti in Grecia dalla polizia di frontiera. Se tali comportamenti fossero confermati l'Italia violerebbe apertamente la legge che impone, invece, di proteggere i richiedenti asilo e che prevede cautele e procedure particolari nei confronti dei minori non accompagnati. 
Il rapporto di 45 pagine, punta il dito contro "la mancanza di screening appropriati a identificare le persone bisognose di protezione" nelle procedure della polizia di frontiera italiana

Nelle interviste ai 13 bambini,tra 13 e 17 anni, rimpatriati sommariamente verso la Grecia, emerge che a nessuno è stato concesso un tutore o l'assistenza dei servizi sociali, come previsto dalle leggi italiane e internazionali. «Ogni anno centinaia di persone rischiano di morire o di rimanere gravemente feriti nascondendosi sotto camion e macchine imbarcate sui traghetti che attraversano l'Adriatico - ha affermato Judith Sunderland, ricercatrice senior per l'Europa occidentale di Human Rights Watch -. Troppo spesso l'Italia li rispedisce immediatamente verso la Grecia, ignorando le condizioni spaventose che i migranti incontreranno là».

Il rapporto si sofferma sui problemi affrontati dai migranti, a partire dal viaggio di ritorno. "Affidati ai capitani dei traghetti commerciali - si legge nel rapporto - adulti e bambini vengono detenuti in celle improvvisate o nelle sale macchine delle navi, a volte senza ricevere cibo adeguato. Una volta ritornati in Grecia i bambini non accompagnati e i richiedenti asilo, come tutti i migranti, sono esposti agli abusi delle forze dell'ordine, a condizioni di detenzione degradanti, e a un ambiente ostile pervaso di violenza xenofoba".

Non sempre è garantito, dal governo italiano, il beneficio del dubbio per chi dichiara di essere un minore non accompagnato o per chi richiede asilo. Nelle interviste svolte, solo un ragazzo ha dichiarato di essere stato sottoposto a una radiografia del polso per determinarne l'età. Un altro, è stato rimpatriato senza che ne venisse accertata l'età: «Ho detto loro che avevo 15 anni, non mi hanno ascoltato. Mi hanno portato in biglietteria e poi sulla nave».

"L'Italia ha senza dubbio il diritto di applicare le proprie leggi sull'immigrazione - continua il testo di Hrw - ma  ai richiedenti asilo si deve concedere di potere esercitare il loro diritto di  presentare domanda di asilo, e nessuno dei respinti deve essere messo a rischio di subire abusi". E inoltre: secondo la Polizia di frontiera di Bari, solo a 12 dei quasi 900 migranti irregolari scoperti al porto fra il gennaio 2011 e il giugno 2012 è stato concesso di rimanere in Italia. A nessuna delle persone intervistate è stato concesso l'accesso alle organizzazioni non governative e nemmeno a informazioni sul loro diritto di avanzare  domanda di asilo. Solo 7 di loro avevano  ricevuto il beneficio dell'assistenza di un interprete. Prove schiaccianti dei problemi cronici del sistema di asilo e delle condizioni nei luoghi di detenzione in Grecia hanno portato a sentenze storiche delle corti europei per ostacolarele riconsegne a quel Paese eseguite in base al regolamento Dublino II, che in generale prevede che  ogni domanda di asilo venga esaminata dal primo Paese di ingresso nell'Unione Europea. Numerosi Paesi dell'UE  hanno conseguentemente sospeso i ritorni verso la Grecia, ma non l'Italia.

La Corte europea dei diritti umani dovrebbe presto emettere una sentenza sul caso Sharife  contro l'Italia e la Grecia, riguardante la riconsegna sommaria, avvenuto nel 2009, di 25 adulti e 10 bambini che sostengono che il ritorno fosse in violazione del loro diritto alla vita e alla protezione contro la tortura e i maltrattamenti. Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Nils Muižnieks e il Relatore speciale dell'ONU per i diritti dei migranti François Crépeau, hanno già raccomandato all'Italia di sospendere con urgenza i rimpatri sommari verso la Grecia.

Alla luce di quanto riportato Human Rights Watch ha raccomandato all'Italia di intraprendere il cambiamento di numerose procedure, fra le quali:

Sospendere immediatamente le riconsegne sommarie verso la Grecia; assicurarsi che chiunque, raggiunta l'Italia, affermi di essere un minore non accompagnato venga accolto sul territorio italiano, gli siano dati accesso a un adeguato processo di determinazione dell'età e le adeguate tutele; condurre screening degli adulti appropriati, atti a identificare tutti quelli che abbiano bisogni speciali di protezione, siano in particolare condizione di debolezza o esprimano il desiderio di chiedere asilo; assicurarsi che le organizzazioni non governative autorizzate abbiano accesso completo e senza limiti a tutti i migranti, in modo che esse possano fornire tutela legale e assistenza ai migranti; garantire che a tutte le compagnie di navigazione che operano tra la Grecia e l'Italia abbiano delle chiare linee guida per il trattamento umano e sicuro dei clandestini scoperti a bordo e di quelli riportati in Grecia.



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.