L'industria della carita'
Categoria: Un libro a settimana
Prefazione affidata a padre Alex Zanotelli, nel libro, che ha suscitato diverse critiche, l'autrice si chiede dove va a finire la generosità della gente. L'indagine fa emergere i lati oscuri del settore non profit
Appena uscito, il libro ha ricevuto diverse critiche, segno che non è passato indifferente e che ha messo il coltello in qualche piaga.
La giornalista Valentina Furlanetto ha condotto un'indagine a volo d'uccello su alcune delle principali realtà del terzo settore per capire dove va a finire la generosità della gente. Nel testo si parla di argomenti conosciuti ma anche di tanti altri che non sono mai finiti nelle cronache dei giornali, fa una carrellata di espedienti utilizzati per raccogliere fondi, sms, adozioni a distanza, partite del cuore, campagne televisive, azalee e arance benefiche, e finisce per chiedersi quanti i milioni che arrivano a chi ha bisogno.
La risposta che viene fuori dalle testimonianze di cooperanti italiani e internazionali e dai più recenti dati di bilancio (quando sono disponibili: in Italia non c'è l'obbligo di pubblicare un vero e proprio bilancio economico-finanziario) è che tra profit e non profit c'è ormai poca differenza.
«Il terzo settore è un mondo nato proprio per evitare gli sprechi della cooperazione di Stato e il Welfare - ha dichiarato in un'intervista l'autrice -. Oggi, con un giro di denaro pari a 67 miliardi, la gestione è diventata complicata. Alcuni operano bene, altri male. È giusto cercare di capire il perché».
La prefazione è affidata a padre Alex Zanotelli che affrema: «Ho l'impressione che le ong - con le dovute eccezioni - alla fine siano servite più a noi che non agli impoveriti, perché funzionali a un modello di sviluppo occidentale. Diventano spesso i paletti avanzanti del nostro commercio estero... Basta con la carità, c'è bisogno di giustizia... La liberazione viene sempre dal basso, dai poveri, mai dai ricchi».
Un libro non buonista, caustico che cerca di far capire come e quando il non profit si è lasciato sedurre dal business (il terzo settore ammonta al 4,3% del pil). Come venirne fuori? Iniziando ad imporre l’obbligatorietà dei bilanci, la rendicontazione e l’efficacia dei progetti.Ma il percorso è
Valentina Furlanetto è giornalista. Ha lavorato per "Uomini & Business" e "Affari e Finanza". Da più di dieci anni fa parte della redazione di Radio 24 - Il Sole 24 Ore occupandosi prevalentemente di economia e temi sociali. Ha condotto alcune trasmissioni radiofoniche dedicate al non profit come Senza fine di lucro (2003--2006), Ascolto (2006-- 2008) e Figli di un Dio minore (2008-2010), oltre alla rubrica Paese sommersosull'evasione fiscale. È autrice del libro Si fa presto a dire madre (Melampo Editore, 2010), un'inchiesta narrativa sulla maternità in Italia.
Editore: Chiarelettere
Collana: Principio attivo
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