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Assistenza sessuale ai disabili, petizione online

Data: 30/01/2013
Categoria: Altre News

Un web designer ha lanciato un appello in rete per favorire il servizio in Italia dove, a differenza di altri Paesi europei che mettono a disposizione anche le coperture finanziarie, l'argomento è tabù

In Italia tra i tanti tabù da abbattere c'è quello che riguarda l'assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità. In Olanda, Germania, Belgio e Paesi Scandinavi, sono già stati istituiti servizi di “assistenza sessuale per i disabili” che offrono ai disabili dei due sessi, compresi gli omosessuali, prestazioni sessuali. In Italia tutto questo non esiste. L'argomento scatena sempre accesi dibattiti, tra chi è favorevole e chi alza veti di carattere morale ed etico. 
Va avanti per la sua strada, incurante delle critiche invece, un web designer, Max Ulivieri, affetto da grave disabilità: ha lanciato on line una petizione per favorire anche in Italia l'assistenza sessuale ai disabili. La sottoscrizione online è stata lanciata a novembre.  

«In poco più di due mesi - dice il promotore - , e senza nessuna pubblicità, si sono già raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell'assistente sessuale». La petizione vuole aprire un dibattito sereno sull'argomento e portare al riconoscimento legale del servizio, negli altri paesi a carico dello Stato, che in Italia rischia di essere assimilata alla prostituzione. La soddisfazione di Max è sapere che all'appello (firmiamo.it/assistenzasessuale) hanno risposto in massima parte persone comuni, senza alcun handicap. Il rischio da evitare è che si possa mettere sullo stesso piano assistenza sessuale e prestazione sessuale fornita da terzi. I promotiri spiegano che si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili.

«Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale - è scritto nella petizione - si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l'esistenza di chi non ha autonomia nell'uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l'uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, se non impossibile, l'interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente". 
"L'assistenza sessuale a persone con disabilità - continua Ulivieri, in un'intervista su un quotidiano - è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilità verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l'altro, si trovano a non essere autonome nell'espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l'affetto e l'umanità».

Negli altri paesi europei sono state attivate delle politiche a riguardo, come nel caso dell'Inghilterra: il governo britannico avrebbe stanziato per i disabili e sessualità 520 milioni di sterline. E tutti i progetti sono seguiti da persone qualificate. «L'assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell'altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto - precisa Ulivieri - che l'assistenza sessuale non prevede rapporti completi. In Italia la prostituzione è illegale. Anzi, per essere più precisi, il favoreggiamento della prostituzione è fuorilegge. Ecco perché c'è assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza».
Naturale conseguenza della petizione sarà l'istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. "I primi referenti - continua Uivieri - potrebbero essere le Regioni". Si cerca sostegno e testimonial, che al momento sono un'attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv.
Tra i sostenitori si conta l'associazione "Luca Coscioni", che vorrebbe inserire l'assistenza sessuale tra i servizi assicurati dai livelli essenziali di assistenza (Lea).



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