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I Medu chiedono la riforma della Bossi-Fini

Data: 30/01/2013
Categoria: Altre News

I Medici per i diritti umani analizzano i dati forniti dalla Polizia sul numero dei migranti nei Cie. Duro il commento: appello alla politica per un radicale cambiamento

L'Organizzazione non governativa "Medici per i diritti umani" ha analizzato i dati forniti dalla Polizia di Stato riguardanti il numero di migranti trattenuti e rimpatriati ed è arrivata alla conclusione che: "la detenzione amministrativa è uno strumento sostanzialmente fallimentare nel contrasto dell’immigrazione irregolare".

Nel 2012 i migranti trattenuti nei centri Cie (Centri di identificazione ed espulsione) sono stati 7.944 (7.012 uomini e 932 donne). 
L’Ong ha anche elaborato un grafico sul rendimento delle strutture detentive per migranti senza permesso di soggiorno in attesa del riconoscimento e del rimpatrio, concludendo che l’allungamento dei tempi massimi di reclusione, passati dai due mesi del 2008 ai 18 mesi del 2012, non è servito ad aumentare i rimpatri. Anche il numero dei trattenuti è diminuito: nel 2008 sono stati internati 10.539 migranti, di cui 4320 effettivamente rimpatriati, contro meno di 8 mila trattenuti nel 2012, di cui solo la metà (4.015) sono stati effettivamente rimpatriati. Nel 2012 è stato rimpatriato esattamente il 50,54 per cento dei trattenuti, un più 0,3 per cento rispetto al 2011, anno in cui fino a giugno erano in vigore al massimo sei mesi di detenzione. 

Si conferma dunque la sostanziale inutilità dell’estensione della durata massima del trattenimento da 6 a 18 mesi ai fini di un miglioramento nell’efficacia delle espulsioni" - commentano i Medu che continuano nella descrizione dei dati raccolti. "Il numero complessivo dei migranti rimpatriati attraverso i Cie nell’anno appena trascorso, costituisce solo l’1,2 per cento del totale degli immigrati irregolari presenti sul territorio italiano, secondo le stime dell’Ismu che parlano di 326 mila persone al primo gennaio 2012. Sono aumentate molto le rivolte e le fughe. L’anno scorso sono riusciti a fuggire dai Cie 1.049 i migranti, ben il 33 per cento in più rispetto all’anno caldo del 2011, quando i Cie erano pieni di tunisini ed egiziani giunti in seguito alla primavera araba". 

Dato significativo per l'Ong che in una nota sottolinea “l’aggravamento del  clima di tensione e l’ulteriore deterioramento delle condizioni di vivibilità all’interno”. 

Il Medu ha riscontrato durante le tante visite effettuate nelle strutture, che “il prolungamento del tempo massimo di detenzione nei Cie ha drammaticamente peggiorato le condizioni di vita dei migranti all’interno di queste strutture”. Giudica negativamente il prolungamento del trattenimento perchè tale provvedimento ha "seriamente compromesso la gestione complessiva dei centri causando gravi problemi organizzativi, logistici e sanitari”. 
Nelle conclusioni Medu lancia un appello in vista delle prossime elezioni: “una radicale revisione dell’attuale sistema di detenzione amministrativa”, alla luce delle gravi e ripetute violazioni dei diritti umani dei migranti emerse durante le visite nei Cie. Revisione che, secondo l’Ong, “non può che avvenire nell’ambito di una profonda riforma della legge “Bossi-Fini”. 



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