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Istituita la Banca dati dei minori adottabili

Data: 18/02/2013
Categoria: Altre News

Prevista dalla legge n 149/2001 l'istituzione arria dopo una sentenza del Tar Lazio. Secondo l'associazione Amici dei bambini la Banca renderebbe giustizia a 2.300 bambini

In Italia ci sarà la Banca dei dati dei minori adottabili. La notizia arriva dopo undici anni di battaglie, ed è stata resa possibile da una sentenza del Tar Lazio che ha obbligato il Ministero della Giustizia a istituirla. 

"La banca dati è costituita presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile ed è organizzata in modo da assicurare l'integrità, la riservatezza e la disponibilità dei dati, nonché l'identificazione dei soggetti che accedono agli stessi previa registrazione con annotazione dei dati identificativi dell'utente"- si legge nella comunicazione sul sito del ministero della Giustizia. 

Verrà aggiornata ogni trimestre e conterrà da una parte i dati anagrafici dei minori, le condizioni di salute, dati sulla famiglia d'origine e sugli eventuali provvedimenti dell'autortà giudiziaria; dall'altra ci saranno i dati degli aspiranti genitori. L'accesso a tali informazioni è riservato ai magistrati.  
Il Decreto Dirigenziale è stato firmato il 15 febbraio dal capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, Caterina Chinnici, e dal direttore generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, Daniela Intravaia. 

L'Aibi, associazione amici dei bambini ha accolto con entusiamso la notizia attesa da anni, prevista come obbligatoria dalla legge n. 149/2001 art. 40. «Si tratta di una vittoria dei 2.300 bambini abbandonati che sono oggi in attesa di adozione – dichiara soddisfatto il presidente dell’associazione, Marco Griffini -. L’avvio della banca dati era un atto dovuto del Ministero e Ai.Bi. è stata solo uno strumento, una cassa di risonanza per la voce dei bambini che per troppo tempo non ne hanno avuta una».  Il numero dei bambini in attesa di adozione è stato dato da un rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si tratta del 7% dei 29.309 fuori famiglia censiti dal report.

«Siamo comunque in ritardo, ma il decreto c’è - commenta con soddisfazione Griffini -. Qualche timore resta, perché la stessa Chinnici a inizio gennaio aveva in sostanza ammesso che sui 29 tribunali dei minori esistenti in Italia, solo 8 hanno una banca dati e altri 3 la stanno avviando».

Per molti tribunali, quindi, si tratta dell’avvio di un processo. Nonostante tutto l'Italia risulta tra le prime nazioni europee a istituire una banca dati. 
L'unico neo rilevato dall'Aibi è il mancato accesso ai dati da parte della Commissione adozioni internazionali: «utile perché nel caso in cui non si trovassero adottanti in Italia si dovrà poter avviare il procedimento di adozione verso l’estero».

Prosimo obiettivo, come dichiara il presidente dell'associazione: «Contattare gli enti di altri Paesi europei, perché una volta che tutti i paesi hanno la loro banca dati nazionale, è facilissimo creare una banca dati che consenta l’adozione europea. Sarebbe una cosa importantissima, perché in Europa i bambini fuori famiglia sono davvero moltissimi».



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