Piano nazionale per l'infanzia, il rapporto
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Presentato il rapporto di monitorggio del terzo Piano elaborato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza in collaborazione al Centro nazionale

Quali sono le condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia? Quali le criticità che mettono a rischio i servizi fondamentali da dare ai minori? Gli enti operanti sul territorio lavorano in modo sinergico ed efficace nella programmazione e attuazione di politiche per l'infanzia? Questi e altri ancora sono gli interrogativi che sono alla base delle 250 pagine che formano il rapporto di monitoraggio del Piano nazionale per l'infanzia.
Il 21 gennaio 2011 (con decreto del Presidente della Repubblica) il terzo Piano biennale nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Nel piano erano state individuate quattro direttrici d'intervento, sulle quali sono state elaborate proposte di azioni coordinate: consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all'esclusione sociale; rafforzare la tutela dei diritti; favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale e, infine, promuovere l'interculturalità. Su queste ha lavorato l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza assieme al Centro nazionale monitorando il Piano attraverso questionari, in primo luogo, rivolti alle amministrazioni centrali, alle regioni e ai garanti per l'infanzia e tutori regionali ed altre fonti (per il monitoraggio delle attività degli enti locali, ad esempio, è stata utilizzata anche la banca dati dei progetti realizzati dalle città riservatarie con i fondi della legge 28 agosto 1997 n. 285, mentre per alcune azioni riguardanti il tema dell'affido familiare e dell'inserimento di minori in comunità di accoglienza la verifica ha tenuto conto anche dei risultati di indagini quantitative e qualitative promosse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel quadro delle attività di monitoraggio sullo stato di attuazione della legge 28 marzo 2001 n. 149).
Il monitoraggio, si legge nell'introduzione del rapporto, «rappresenta un momento di verifica di quanto il Piano abbia colto priorità e fenomeni attuali per l'infanzia e l'adolescenza, oggi, in Italia, e per il rilancio di nuove aree di intervento».
Dai risultati ottenuti partono poi gli obiettivi da raggiungere: valorizzare i risultati raggiunti e gli interventi effettuati a livello nazionale, regionale e locale in relazione ai bisogni e ai fenomeni emergenti segnalati nel Piano di azione; rilevare dati quantitativi e qualitativi che permettano di avere indicazioni utili per un'analisi delle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza; identificare esperienze significative e aree di maggiore criticità in relazione alla diversa tipologia delle azioni individuate nel piano; dare un supporto alle attività decisionali, a qualsiasi livello le stesse siano collocate.
Sono due le parti principali che compongono il rapporto, curato dall'Osservatorio insieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Dipartimento per le politiche per la famiglia e al Centro nazionale. Nella prima, dopo l'introduzione, è contenuta una breve analisi delle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza con particolare attenzione alle problematiche al centro delle direttrici tematiche del Piano e gli esiti generali del monitoraggio. Nella seconda, invece, si trova la sintesi dettagliata degli esiti del lavoro svolto dall'Osservatorio con il supporto del Centro nazionale. Il monitoraggio, si spiega nella parte conclusiva dell'introduzione, ha rappresentato «un valido percorso da seguire per l'esame delle criticità che investono il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza, l'individuazione dei punti di forza e la formulazione di proposte per le aree di interesse da porre al centro del futuro Piano di azione».
In allegato il rapporto
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