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Giornata Primo Marzo

Data: 01/03/2013
Categoria: Altre News

E' arrivata alla quarta edizione la giornata di manifestazione pacifica dei migranti. Il loro colore di riferimento è il giallo: scendono in piazza e lanciano l'appello alle istituzioni

La giornata del Primo Marzo, alla sua IV edizione, arriva proprio all'indomani della scadenza del progetto Emergenza Nord Africa, del ministero dell'Interno che da due anni prevedeva l'accoglienza nelle strutture preposte. Non sono mancate le polemiche: molti profughi si sono ritrovati nel giro di poche ore senza più vitto e alloggio e con una grande incertezza sul futuro. Non basta la buona uscita di 500 euro data dal ministero, che peraltro sta tardando ad arrivare. 

I numeri dell’emergenza Nord Africa parlano di 6 mila persone che avevano già ottenuto il permesso di soggiorno umanitario prima della precedente scadenza, il 31 dicembre; 14 mila che hanno ottenuto il permesso dopo essere stati diniegati e secondo le stime del Cir 2-3000 persone che hanno diritto al permesso ma non hanno ancora, per motivi burocratici, effettuato il colloquio con la Commissione territoriale.  
Si vuole escludere che la fine del progetto possa corrispondere ad un'emergenza sociale, ma di sicuro molte associazioni stanno denunciando diversi problemi. 

Alla luce di tutto questo, la giornata Primo Marzo, deve essere momento di riflessione, oltre che di impegno e di lotta contro sfruttamento e razzismo. In tante città italiane sono state organizzate delle manifestazioni, il colore di riferimento è il giallo, scelto per neutralità politica e poi perchè è considerato il colore del cambiamento.   

In piazza per chiedere

- Il diritto alla libera circolazione di tutti e di tutte e il riconoscimento del diritto a poter scegliere il luogo in cui vivere.

- Una legge organica sull’asilo politico e la proroga dell’emergenza Nord Africa fino a che tutti i profughi abbiano concluso l’iter per la richiesta d’asilo e monitorando l’attivazione di un serio percorso per l’inserimento sociale.

- Una nuova legislazione in materia di immigrazione che abroghi la Bossi-Fini e i decreti sicurezza, cancellando il contratto di soggiorno e riconoscendo diritti effettivi e dignità piena ai migranti.

- La chiusura di tutti i Cie e la cancellazione definitiva del reato di clandestinità.

- La cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia. Il diritto di voto amministrativo per gli stranieri residenti.

Il primo sciopero degli stranieri, avvenuto nel 2010, ha segnato un passo importante nella lotta per i diritti dei migranti e per il riconoscimento del carattere multiculturale della nostra società. Da allora, sono nati in tutt’Italia tanti comitati Primo Marzo che in questi quattro anni sono riusciti a coinvolgere associazionismo, politica ed istituzioni.



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