Italiano per sordi stranieri, un manuale
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Un manuale per stranieri sordi che vogliono impararre l'italiano. Gli autori si sono basati sull'approccio della "linguistica generativista" di Noam Chomsky

E' stato pubblicato un manuale rivolto alle persone straniere e sorde che vogliono imparare l'italiano.
La stesura del nuovo "Manuale di lingua italiana per sordi stranieri" di Simona Bonanno, Francesca Delliri, Enrico Dolza ed Enrica Maglione, (Cartman Editore 2012), è avvenuta tenendo conto dell'approccio della "linguistica generativista" di Noam Chomsky, per favorire un'acquisizione più spontanea possibile.
Un manuale che va a colmare un vuoto nella didattica e che si pone in alternativa ai metodi di solito usati. Nel testo, infatti, è utilizzato il metodo di Chomsky che consiste nel presentare la lingua così com'è nei contesti comunicativi, evitando le rigide spiegazioni grammaticali e l'assimilazione meccanica, in favore di un'acquisizione più spontanea possibile. Un approccio basato soprattutto sulle immagini, fumetti, colori e dizionari illustrati che consentono di sfruttare al meglio le possibilità comunicative offerte dalla vista.
Nella parte introduttiva del testo si legge: "Sordi e stranieri: due condizioni che incidono sulla competenza linguistica e che, secondo la nostra esperienza, hanno molti punti di contatto per quanto riguarda la didattica dell'insegnamento dell'italiano come L2 (lingua seconda)". Gli autori sono partiti dalla constatazione che nel processo di apprendimento di una nuova lingua, persone sorde e persone straniere presentano punti in comune: "gli errori linguistici compiuti dai sordi stranieri sono gli stessi compiuti dai sordi italiani o dagli stranieri udenti". Gli errori sono di catarrere ortografico, morfologico e di sintassi, e secondo gli esperti sono manifestazioni di bisogni simili, proprio per questo anche le proposte didattiche ed educative possono essere accomunate.
"Nel caso di persone sorde straniere questa condizione è amplificata perché ci si trova di fronte a chi è straniero della lingua due volte: spesso l'adulto sordo immigrato non ha appreso neanche la prima lingua nel paese d'origine e questo rende estremamente difficile l'apprendimento di una lingua seconda. A maggior ragione per il fatto che di solito chi emigra lo fa in un'età adulta, quando si è superato il cosiddetto "periodo critico", cioè l'età dell'infanzia in cui si realizza quel processo di acquisizione naturale della lingua" - continua.
Obiettivi del libro: l'avvicinamento all'italiano scritto; poi l'immersione dello studente nel contesto comunicativo vivo della lingua, attraverso la simulazione di diverse situazioni d'uso; infine, il dare informazioni pratiche sui servizi presenti sul territorio, in modo da favorire l'inclusione sociale, che è anche il mezzo più efficace per realizzare l'integrazione del sordo straniero. Inoltre,sono presenti esercizi di role play, lavori di gruppo, discussioni guidate e riproduzione di contesti reali, come il supermercato, il bar o il ristorante, per imparare a interagire in modo adeguato.
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