A Racale un reportage per la disabilita'
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Un gruppo di volontari ha dato vita ad un progetto collettivo per abbattere le barriere architettoniche e sociali. Coinvolto anche il Comune che interverrà per rendere accessibili i luoghi pubblici

Scivoli ostruiti, marciapiedi troppo alti, porte strette. Ed ancora, parcheggi azzardati sulle strisce gialle, magari fatti con leggerezza, ma che condizionano pesantemente la vita di chi ha problemi di mobilità.
Per accrescere la sensibilità dei cittadini e spingere l'amministrazione comunale a rendere accessibili per tutti i luoghi pubblici un gruppo di volontari a Racale, ha dato vita ad un progetto. Si tratta di una costruzione collettiva di un reportage "Disabile per un giorno, in un giorno da disabile": i volontari, a partire dalla settimana scorsa, si sono dati appuntamento nella piazza principale e assieme ad alcuni disabili hanno percorso le strade del paese per monitorare l'effettiva accessibilità dei luoghi e degli esercizi pubblici.
L'iniziativa è stata proposta durante un incontro tra sindaco e cittadinanza ed ha riscosso subito molto successo. «Ho molti amici disabili - afferma Aurelia Trianni - e con loro spesso mi soffermo a parlare delle difficoltà che devono affrontare nella vita di tutti i giorni. Così, mentre il sindaco informava sulle azioni che intende avviare per la disabilità, ho proposto di intraprendere questo viaggio tra le strade del paese per verificare l'accessibilità di tutti gli esercizi commerciali e per capire quali sono le altre carenze sulle quali intervenire. L'obiettivo è quello di abbattere ogni barriera: sia architettonica che sociale».
Un giro di comunicazioni su Facebook e poi, i volontari muniti di telecamera, macchinetta fotografica e block notes, hanno iniziato a monitorare passo passo il paese. Guardati prima con sospetto, i volontari hanno coinvolto le persone incontrate riuscendo a guadagnare la loro fiducia. «E' stato davvero bello poter condividere con un tutti quest'esperienza - continua Aurelia -. Anche i nostri accompagnatori speciali hanno apprezzato l'iniziativa, da loro abbiamo imparato tanto, anche dai racconti sulle loro difficoltà». Come quello di una mamma disabile, impossibilitata a prendere un gelato in compagnia di suo figlio, proprio perchè nessun luogo era accessibile. Stesso problema riscontrabile anche per banche o negozi. I risultati del monitoraggio verranno presentati all'amministrazione che interverrà per abbattere le barriere architettoniche. Per quelle sociali hanno già iniziato a lavorare i volontari.
«Da questa prima esperienza stiamo riuscendo a capire la vita vista da un disabile - spiega Aurelia - spesso commettiamo gesti incivili solo perchè non abbiamo consapevolezza di quel che comportano, noi non possiamo continuare a pensare a senso unico, come se quei problemi non ci riguardassero».
A volte basta poco per cambiare la prospettiva e migliorare la vita di tutti. I volontari hanno tutta la voglia di essere promotori del cambiamento e già sono pronti per le prossime iniziative.
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