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Slitta al 2014 la chiusura degli Opg

Data: 22/03/2013
Categoria: Altre News

Dopo giorni d'incertezze, ora una conferma: la chiusura dei sei ospedali psichiatrici giudiziari è slittata al 1° aprile 2014. Un decreto del Consiglio dei ministri ha approvato la proroga

Gli opg rimarranno aperti fino al 1° aprile 2014. Era stata fissata per il 31 marzo 2013 la data di chiusura dei sei ospedali psichiatrici giudiziari presenti in Italia, ma già da tempo il comitato StopOpg aveva sollevato dubbi sulla possibilità di rispettare la data: un accumulo di ritardi da parte di Governo, Asl e Regioni, infatti non ha permesso di chiarire le modalità di interruzione dell'attività e soprattutto non vi è mai stato un confronto per capire il futuro delle strutture e soprattutto degli internati. In totale le persone che oggi sono ancora all’interno degli Opg sono 1215 (dato aggiornato a febbraio 2013).

E’ la legge 9/2012, approvata a febbraio del 2012, a fissare per il 31 marzo la data di chiusura e a stabilire che sia concluso un accordo tra le regioni e l’amministrazione penitenziaria per individuare strutture sostitutive degli Opg. Per il superamento degli Opg, la legge prevede un finanziamento di 273 milioni di euro (93 per il personale e gli altri per le strutture). All’approvazione della legge, nata da un disegno di legge presentato dalla Commissione Sanità presieduta dal senatore Ignazio Marino che nel 2011 ha visitato i 6 Opg, ha contribuito anche una grande mobilitazione della società civile riunita nel Comitato Stop Opg. 

Ora, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, ha approvato la misura, all'interno del decreto legge che contiene interventi urgenti in materia sanitaria.

Ecco il testo del decreto relativo agli Opg: "Viene prorogata all'1 aprile 2014 la chiusura degli Opg in attesa della realizzazione da parte delle regioni delle strutture sanitarie sostitutive. Si sollecitano le Regioni a prevedere interventi che comunque supportino l'adozione da parte dei magistrati di misure alternative all'internamento, potenziando i servizi di salute mentale sul territorio. Si prevede, in caso di inadempienza, un unico commissario per tutte le Regioni per le quali si rendono necessari gli interventi sostitutivi". 



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