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Giornata mondiale dell'acqua

Data: 22/03/2013
Categoria: Altre News

Il Comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua ha pubblicato il dossier riportando i consumi e le differenze nei vari Paesi. Anche l'Unicef interviene contro la mortalità infantile

Oggi si celebra la Giornata mondiale dell'acqua e sono tante le associazioni e gli enti intervenuti per commentare l'evento. Tutti hanno un'unica preoccupazione: garanire l'acqua per tutti. L'aumento della popolazione mondiale pone l'attenzione sul consumo di acqua, e purtroppo non basterà per tutti, se non verranno prese delle decisioni importanti. 

Secondo i dati forniti nel dossier “Quale cooperazione per l’acqua come diritto umano, bene comune” del Cicma, il Comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua, oggi, più di 1/6 della popolazione mondiale, cioè circa 894 milioni di persone, non hanno ancora accesso all’acqua potabile e attualmente 2,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso ai servizi igienico-sanitari. Solo il 63% degli Stati nel mondo ha migliorato i livelli di accesso ai servizi igienico-sanitari. Secondo una proiezione, questa percentuale sarà soltanto pari al 67% entro il 2015: ben al di sotto della soglia del 75% previsto dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

L'accesso all'acqua per tutti passa da una sfida: allontanare la minaccia della rarefazione dell'acqua dolce disponibile. E su questo influisce molto il cambiamento climatico che determina una serie di impatti negativi sulle risorse idriche. Variazione di temperatura e piovosità influenzano sempre di più la disponibilità di acqua, aumentano la frequenza e la gravità delle inondazioni e siccità, e distruggono gli ecosistemi che mantengono la qualità dell'acqua. La gestione delle risorse d'acqua incide su tutti gli aspetti della società, in particolare, sulla salute, la produzione alimentare e la sicurezza, l’energia, l’industria, l'approvvigionamento idrico domestico e igienico-sanitario, la sostenibilità ambientale. "Questa criticità non può essere delegata alle regole del mercato o a quelle identificate dai portatori di interesse” - comunicano dal Cicma. 

Anche l'Unicef interviene sull'argomento con un comunicato ed esorta i Governi, la societa' civile e i cittadini a ricordare che dietro le statistiche ci sono i volti dei bambini. In tutto il mondo, si stima che 2.000 bambini sotto i cinque anni di eta' muoiono ogni giorno per malattie diarroiche. Il 90% delle morti di bambini (circa 1.800) avvengono a causa di malattie diarroiche direttamente legate ad acqua contaminata, mancanza di servizi igienico-sanitari o inadeguata igiene. Nell'ultima decade i decessi sono diminuiti significativamente, da 1,2 milioni l'anno nel 2000 a circa 760.000 nel 2011. Per l'Unicef questo e' un dato ancora troppo grande.
E' stato notato che nei paesi dove si verifica un alto tasso di mortalità vi è un numero consistente di persone che non ha accesso a fonti di acqua migliorata o servizi igienico-sanitari.

A conclusione, il Comitato italiano Contratto mondiale sull'acqua lancia le sue proposte. Sono due le azioni  che la comunità internazionale -  le reti dei movimenti dell’acqua e le ong di cooperazione - devono impegnarsi a raggiungere nel corso del 2013. La prima è rafforzare i processi di concretizzazione del diritto all'acqua nei diversi paesi, sottraendola ai privati e riaffermando la responsabilità/dovere degli Stati a formulare strategie efficaci per garantire il diritto all’acqua ai cittadini. La seconda è l’urgenza di sottrarre le politiche e il potere di controllo dell’acqua ai portatori di interesse e alle imprese multinazionali, che puntano a costruire le “borse dell’acqua”.  Dopo il riconoscimento della risorsa come diritto umano è necessario affidare la gestione delle politiche idriche ad una autorità mondiale dell’acqua, sotto l’egida delle Nazioni unite. 



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