Il ricordo di monsignor Nervo
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Anche il presidente del Centro Servizi Volontariato Salento ricorda con una nota monsignor Giovanni Nervo, uomo da sempre impegnato per i poveri, fondatore della Caritas Italiana

Luigi Russo con una nota commenta il grave lutto che ha colpito il mondo del volntariato, con la perdita di monsignor Giovanni Nervo.
«Ho avuto il grande piacere di conoscerlo personalmente e di condividere con lui importanti battaglie all'interno della Chiesa italiana e nella società civile - commenta il presidente del CSV Salento Luigi Russo -. Don Giovanni è stata la persona che mi ha fatto conoscere e amare, una volta per sempre, il volontariato, nella sua autenticità, che è dono, condivisione, solidarietà, responsabilità. I volontari italiani hanno ricevuto da lui un patrimonio di motivazioni che sarà impossibile dimenticare e cancellare».
Monsignor Nervo è venuto a mancare giovedì 21 marzo. Non ha mai nascosto le sue origini povere, anzi, le ha valorizzate affermando che gli hanno dato: "La possibilità di entrare sempre in sintonia con le condizioni dei più umili. Penso alla saggezza umana e cristiana di mia madre che ci ricordava sempre "quelli che erano più poveri di noi"; questo ci consentiva di comprenderli e anche di essere felici di quel poco che avevamo”.
E' stata una figura centrale nel volontariato, a lui si deve la fondazione, il 2 luglio 1971, della Caritas Italiana, voluta dalla Conferenza episcopale italiana, rimanendo presidente fino al 1976 quando, con una modifica dello statuto, da lui stesso sollecitata, che designava la presidenza a un vescovo, ne diviene vicepresidente, carica che mantiene fino al 1986.
Il Movi, il Movimento di volontatiato italiano lo vuole ricordare con un testo: "Ci ha lasciato mons. Giovanni Nervo alla veneranda età di 94 anni. Al cordoglio di tantissime perone che hanno avuto modo di conoscerlo personalmente e di godere del suo pensiero, si unisce il vivo rammarico, per la sua scomparsa, di tutto il mondo del volontariato italiano.Primo presidente della Caritas Italiana del dopo Concilio, padre nobile e protagonista insieme al Luciano Tavazza del moderno volontariato, ha dato un contributo significativo di pensiero, testimonianza e elaborazione culturale alla storia del nostro paese.Tutto il MoVI lo ricorda come cofondatore del Movimento e come un carissimo amico sempre disponibile e presente nei momenti importanti di evoluzione, analisi e riprogettazione della nostra azione sociale e per la solidarietà. Le cose da dire su mons. Nervo sono veramente tante ed invito tutti voi ad esprimerle con tutto l'affetto possibile, per ricostruire il percorso fatto assieme. A mons. Nervo dobbiamo inoltre gratitudine per aver accettato la sfida della Fondazione Zancan, un centro studi prestigioso, impegnato nel sociale e per il volontariato. Ci stringiamo attorno a lui con grande affetto nel ricordo e nella preghiera".
Ecco il ricordo del presidente del MoVi: «La prima volta che l'ho incontrato - ricorda Franco Bagnarol - stava rientrando da una esperienza significativa con l' onorevole Zamberletti per il recupero, con una nave, di "boat people" profughi dal sud-est asiatico. Ebbi modo in seguito di lavorare assieme a lui nella protezione civile, quando ebbe la responsabilità di essere il primo presidente nazionale del coordinamento delle associazioni di volontariato di protezione civile.Ma la cosa per cui lo ricordo con più affetto, e per la quale ha conquistato la più viva riconoscenza del popolo friulano, è stata la sua attività in occasione del terremoto del 1976. Mons Nervo non solo era con noi, tra le macerie, ma ci ha accompagnato in prima linea anche nella ricostruzione, con l'avvio dei centri comunitari e con i gemellaggi tra 88 diocesi italiane in solidarietà con i paesi distrutti dal sisma».
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