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La Fish sul reddito per pensioni invalidita'

Data: 25/03/2013
Categoria: Altre News

La Federazione italiana per il superamento dell'handicap, ha diramato un comunicato con il quale lancia un appello al Parlamento per risolvere un pasticcio burocratico

La Fish, Federazione italiana per il superamento dell'handicap, ha diramato un comunicato con il quale commenta, con preoccupazione, quello che è stato stabilito dalla Cassazione riguardo il riconoscimento della pensione di invalidità. 
La Federazione interviene dopo il pronunciamento della sezione Lavoro della Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato da una donna contro una sentenza della Corte d'appello di Roma (sentenza che, a sua volta, aveva respinto la sua domanda volta ad ottenere l'accertamento del diritto alla pensione di inabilità). Secondo la Cassazione è il reddito familiare e non quello individuale quello di cui si deve tener conto nel riconoscere il diritto alla pensione di invalidità. 

"Giungono alla Fish forti segnali di preoccupazione dopo il recente pronunciamento della Corte di Cassazione (Sezione Lavoro, Sentenza n. 7320 del 22 marzo 2013) sulla questione dei limiti reddituali da applicare ai fini della concessione della pensione agli invalidi civili - si legge nel comunicato -. La Corte, dopo indicazioni di segno opposto, afferma che il reddito a cui fare riferimento non è solo quello individuale, ma deve essere sommato a quello del coniuge, se presente. Ribadisce, quindi, quanto già affermato nella Sentenza del 2011 (Sezione Lavoro, n. 4677 del 25 febbraio 2011).
La Sentenza non è legge e non incide immediatamente sulle prestazioni di milioni di invalidi civili, ma potrebbe condizionare il confronto in corso fra INPS e Ministero del Lavoro proprio su questo tema".

"Ricordiamo che a fine 2012 INPS aveva emanato una circolare che già prevedeva il computo del reddito coniugale (e non più individuale) ai fini della concessione della pensione. In seguito alle proteste delle Associazioni e dei Sindacati e al conseguente intervento del Ministero del Lavoro, la circolare era stata ritirata da INPS in attesa, appunto, di un’istruttoria fra il Dicastero e l’Istituto".

E il comunicato continua: “Riteniamo che questo ‘pasticcio’ debba essere sanato politicamente dalle Camere, che il Parlamento debba riappropriarsi della propria funzione legislativa, intervenendo sulla delicata materia e pronunciando quella che è l’interpretazione esatta di una normativa farraginosa.”
Questo il richiamo di Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap, che approfitta per ricordare che nella precedente legislatura era stata depositata una precisa Proposta di Legge (Atti della Camera, 4231) che però non è mai giunta alla discussione.
“Ci appelliamo a tutti i Parlamentari affinché quella Proposta non solo venga ripresentata, ma che sia anche calendarizzata al più presto, discussa e approvata. Il rischio che, in forza di una decisione assunta nelle aule di tribunale, migliaia di persone rimangano prive di protezione (già minima) è elevatissimo.”

In allegato il testo della Proposta di Legge 4231 

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