L'Italia ha un Piano sulla Rsi
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Prima tra tutte le altre nazioni europee l'Italia ha inviato alla Commissione europea il suo Piano nazionale Rsi. Tra gli obiettivi: promuovere la cultura sociale. Al via anche un concorso

L'Italia ha un primato: ha inviato alla Commissione europea, prima delle altre nazioni, il suo "Piano nazionale della responsabilità sociale d'impresa 2013/2014".
Il documento ha l'obiettivo di sostenere le imprese che investono nella responsabilità sociale d’impresa e promuoverla anche tra cittadini e comunità territoriali. Aumentare la cultura della responsabilità sociale presso le imprese, i cittadini e le comunità territoriali; sostenere le imprese che adottano la Rsi; promuovere le iniziative delle imprese sociali e delle organizzazioni di terzo settore. Questi gli obiettivi da raggiungere, giusto per citarne alcuni, trattati nello specifico nei paragrafi che compongono il Piano.
«Abbiamo presentato il piano poco prima della Francia – spiega Danilo Festa, direttore generale Terzo settore e formazioni sociali del ministero Welfare -, anche se i francesi hanno mandato soltanto delle linee guida». Prima di inviarlo alla Commissione, però, il testo è stato sottoposto a una consultazione pubblica, che non ha portato ai risultati sperati. «Dalla consultazione pubblica abbiamo ricevuto poche risposte - lamenta Festa -. Una quarantina in un mese e mezzo, di cui però sono rimasto un po’ deluso».
Il piano è stato redatto dalla direzione generale del Terzo settore del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme alla direzione politiche industriali e competitività del ministero dello Sviluppo economico.
«La prima cosa che è stata fatta è una ricognizione di quello che c’è in Italia – spiega Festa - e c’è tantissimo fatto dagli enti locali che hanno collaborato in maniera eccezionale. Abbiamo avuto una partecipazione importante anche da parte delle piccole e medie imprese e dal terzo settore». La promozione del Piano punta su scuole, università, ma non solo. E' stato bandito anche un premio nazionale.
«Abbiamo cercato il collegamento con le università come la Sant’Anna e Tor Vergata – aggiunge Festa -. Ora cercheremo di incrementare anche nelle scuole superiori la diffusione della conoscenza della materia. Inoltre abbiamo abbracciato il premio Sodalitas come premio nazionale. L’Unione europea ci aveva chiesto un premio nazionale sulla responsabilità sociale e noi riteniamo che quello di Sodalitas, a cui abbiamo dato il patrocinio gratuito, è il premio nazionale italiano».
Mentre al prossimo governo, si legge nella strategia nazionale, è affidata la responsabilità di creare “un contesto più propizio per favorire il raggiungimento degli obiettivi pubblici orientati allo sviluppo dell’economia e della società alla tutela dell’ambiente”.
Al ministero, intanto, già si pensa al prossimo piano, quello del 2014-2016, per non partire in ritardo come per l’attuale. In ambito internazionale, infine, sul tema l’Italia è impegnata anche con un gruppo pilota assieme a Bulgaria, Malta e Germania, con cui verrà organizzata una giornata di confronto sulla responsabilità sociale d’impresa che vedrà il nostro Paese come guida dell’incontro.
In allegato il testo
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