Cerca nel sito:  

Vittime di traffico di esseri umani, primato in Italia

Data: 16/04/2013
Categoria: Altre News

Aumentate del 18 per cento le vittime dei traffici, al contempo diminuite del 13 per cento le condanne per i trafficanti. I dati della Commissione europea sono solo una punta di un iceberg 

Sono in maggior parte donne e bambine le principali vittime dei traffici di esseri umani. Il loro destino è spesso sulla strada, sfruttate per prestazioni sessuali. Le tratte avvengono pre lo più all'interno dell'Unione europea. Sono i dati sconcertanti pubblicati nel primo rapporto della Commissione europea sul traffico di esseri umani, condotto per il periodo 2008-2010 e che segna una crescita del 18 per cento delle vittime. Il paradosso è che a questo corrisponde una diminuzione del 13 per cento delle condanne per i trafficanti. 

I numeri lasciano senza parole, sapendo poi che sono parziali e rappresentano solo una punt di un iceberg: le vittime identificate o presunte sono 23.632, di cui ben 6426 (più di un quarto) in Italia, Paese che registra, in valore assoluto, il maggior numero di casi con 1624 identificazioni nel 2008, 242 nel 2009 e 2381 nel 2010. In Europa è presente una direttiva contro la tratta, la 2011/36/UE, ma solo sei dei ventisette Stati membri l'hanno recepita (Repubblica Ceca, Lettonia, Polonia, Ungheria, Svezia e Finlandia), mentre tre sono in via di trasposizione (Belgio, Lituania e Slovenia).Entro il 6 aprile scorso era fissata la scadenza che la Commissione aveva dato per il recepimento. 
I dati pubblicati all’Eurostat e dalla direzione generale Affari Interni della Commissione indicano che: nel 2008, il numero delle vittime da tratta presunte o identificate era di 6.309, salito a 7.795 nel 2009 e a 9.528 nel 2010.Le vittime principali sono le donne, che rappresentano il 68 per cento del totale, gli uomini invece sono il 17 per cento, e la differenza fra maschi e femmine si riscontra anche se si considerano i minori: il 12 per cento del totale sono bambine, mentre i bambini rappresentano il  3 per cento.Il 62 per cento delle vittime di traffico di esseri umani è sfruttato per prestazioni sessuali, il 25 per cento come manodopera forzata. Altri tipi di traffico, come ad esempio quello di organi, vengono indicati al 14 per cento.La maggioranza della tratta avviene all’interno dell’Unione Europea stessa (ben il 69 per cento), con i cittadini di Romania e Bulgaria a guidare questa poco invidiabile classifica. Per quanto riguarda la tratta di persone extra-UE, Nigeria e Cina risultano presenti nelle statistiche di tutti e tre gli anni.
Fenomeno in crescita, ma sottovalutato dalle nazioni che non hanno recapito la direttiva vanificandone la validità. Essa garantisce protezione alle vittime e maggior rigore nei confronti dei trafficanti, inoltre prevede che ogni Stato membro istituisca un relatore nazionale che raccolga dati sulle vittime di tratta all’interno del proprio Paese. Anche la Strategia contro il Traffico di Esseri Umani 2012-2016, adottata dalla Commissione, non è stata mai presa in considerazione dalle nazioni. Il 75 per cento dei trafficanti sono uomini, e il numero dei sospetti autori di tratta di esseri umani è in calo del 17 per cento. Altri dati sul fenomeno risalgono al 2012: l’Organizzazione Internazionale del Lavoro aveva stimato in 20,9 milioni le vittime di sfruttamento della manodopera a livello globale (compreso lo sfruttamento sessuale), 880.000 delle quali nell’Unione Europea. Di questi quasi ventun milioni di persone, circa 5,5 milioni sono i bambini. 
Oltre al rapporto la Commissione ha anche pubblicato un documento riassuntivo sui diritti delle vittime di tratta nell’Ue, tra i quali ci sono: l’assistenza sanitaria e legale, l’accesso alla giustizia, il diritto alla residenza e al risarcimento danni. 



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.