Bambini piu' indipendenti con genitori autorevoli
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Secondo uno studio pubblicato su una rivista scientifica americana sarebbe l'approccio autorevole dei genitori a far crescere il bambino con deficit dello sviluppo rendendolo più cooperativo

Secondo una ricerca condotta alla Brigham Young University i genitori che si approcciano in modo autorevole nei confronti di bambini con deficit dello sviluppo li aiuterebbero a diventare più indipendenti e cooperativi. Autorevoli ma non autoritari: i genitori devono essere attenti e presenti senza soffocare la volontà dei propri figli. Davanti a genitori di questo tipo i bambini con sindrome di Down, autismo e altri ritardi intellettivi mostrano livelli più elevati di indipendenza, migliori competenze linguistiche, miglior temperamento e interazioni sociali più positive, sia con gli adulti sia con i coetanei.
A questa conclusione i ricercatori del dipartimento di Counseling Psychology and Special Education dell’università statunitense ci sono arrivati dopo aver raccolto e comparato i risultati di 14 studi che hanno analizzato gli effetti delle cure genitoriali su bambini con diversi tipi di disabilità dello sviluppo, che possono incidere sulle loro capacità cognitive, comportamentali, emotive o psicologiche. La meta-analisi è stata pubblicata sulla rivista Research in Developmental Disabilities, al momento, però, la ricerca è limitata e spesso focalizzata solo sul rapporto madre-figlio.Gli esperti hanno visto come i fattori di stress vissuti dai genitori possono influenzare la loro genitorialità.
«Lo sviluppo di un bambino con disabilità dipende dalla sua capacità di interagire socialmente. Il bambino necessita di tempo e attenzioni, di imparare a cavarsela da solo e di sostegno della famiglia – afferma un ricercatore –. E proprio laddove la genitorialità è positiva, migliore è lo sviluppo del bambino e sintomi e gravità della disabilità tendono a diminuire nel tempo».
Nell'articolo che riporta la notizia vengono indicati tre tipi di comportamenti dei genitori, in relazione ai modelli educativi e alle modalità affettive di comunicazione: stile permissivo (genitori affettuosi e non attenti alla definizione e al mantenimento di regole), autoritario (i genitori tendono a influenzare e a controllare il bambino al fine di ottenere obbedienza e rispetto dell'autorità) o autorevole. In questo caso, i genitori rispettano la volontà del figlio ma allo stesso tempo tendono a trasmettere l'importanza della cooperazione e stabiliscono delle regole. Ed è proprio questo stile, ricordano i ricercatori, a tradursi in risultati più positivi per lo sviluppo dei figli: maggiore indipendenza, maturità psico-sociale, cooperazione con i coetanei e gli adulti e miglior rendimento scolastico. Per esempio, sensibilità e premurosità materna sono associati a comportamenti di gioco positivi, maggiori abilità linguistiche e aumento delle capacità di socializzazione nei bambini con sindrome di Down e a una più positiva interazione sociale nei bambini con disturbi dello spettro autistico e ritardi nello sviluppo.
«Lo stile autorevole è quello che funziona meglio per tutti i bambini – ribadisce Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma –. Un genitore autorevole sa guidare i figli nelle diverse fasi della crescita, sa comunicare, dare spiegazioni ma, senza essere dittatoriale, non rinuncia a dire no e a fissare delle regole». E se è vero che tutti i bambini hanno bisogno di regole, questo vale ancor di più per i bambini con handicap «perché la routine dà sicurezza. Avendo delle regole, delle abitudini che scandiscono il ritmo della giornata, il bambino ha l’impressione di controllare meglio la propria realtà».
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