In aumento i detenuti per droga

Data: 26/06/2013
Categoria: Altre News

L'impatto della legge Fini-Giovanardi è stato deleterio. È questo il bilancio del quarto libro bianco sugli effetti della legge antidroga presentato presso la Camera dei deputati da La Società della ragione, Forum droghe, Antigone e il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca): entrano in carcere per droga, infatti, 4 detenuti su 10, con un incremento importante dal 2006 al 2010. Sono raddoppiati, inoltre, i detenuti per la violazione dell’art. 73, riguardo la detenzione di sostanze illecite. Secondo le associazioni che hanno curato il dossier, la legge antidroga, sulla cui costituzionalità dovrà esprimersi la Consulta, non è riuscita a contenere i comportamenti connessi alle droghe illegali perché un detenuto su tre entra in carcere ogni anno per la violazione dell'art. 73 (detenzione). Ad essere criticato, quindi, un approccio meramente punitivo.

Alla fine del 2012 gli ingressi totali in carcere erano 63.020, quelli per violazione del solo art. 73 della legge antidroga 20.465, pari al 32,47% rispetto al 28% del 2006. Raddoppiano, invece, i detenuti: al 31 dicembre 2012 erano 65.701, di cui quelli ristretti per art. 73 erano 25.269, pari al 38,46%. A fine dicembre 2006 erano 14.640.

Secondo il Libro bianco, crescono segnalazioni e denunce per cannabis. Crollano i programmi terapeutici, passati dai 6713 del 2006, ai 340 del 2012, e gli affidamenti in prova ottenibili con pene o residuo pena fino a 6 anni. A influire sulla situazione generale, il passaggio della sanità in carcere al Servizio sanitario nazionale. Dal 2011 in poi, infatti, la rilevazione non è più a carico dell'Amministrazione penitenziaria, ma avviene attraverso le Regioni, tramite i Sert. Questo significa, in soldoni, che cambia soprattutto la classificazione dei detenuti tossicodipendenti che seguono le linee di indirizzo del Dipartimento politiche antidroga.