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Nuovo Isee, la protesta non si ferma

Data: 30/07/2013
Categoria: Altre News

Potrebbe essere approvato entro agosto il nuovo regolamento attuativo del Decreto Salva Italia. Le associazioni si mobilitano

Non si ferma la battaglia sull'inserimento delle prestazioni assistenziali nel calcolo del nuovo Isee. Si tratta di pensioni d’invalidità, indennità di accompagnamento, l’assistenza domiciliare, l’assegno di cura, il sostegno per la vita indipendente, i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la frequentazione di un Centro Diurno, il trasporto specifico per persone con disabilità, le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento, tutti i contributi pubblici, sia locali che nazionali, rientreranno nel reddito. Sono i criteri contenuti all'interno del cosiddetto “nuovo Isee” nel Regolamento attuativo del Decreto Salva Italia e che potrebbe essere approvato già ad agosto. A protestare contro questa misura, oltre 55mila persone. Secondo Maria Simona Bellini, una delle promotrici della protesta, una misura del genere potrebbe essere accettabile a una sola condizione: “che si possano detrarre dai propri redditi tutte le spese che la disabilità richiede, senza alcun tetto, senza alcuna franchigia, senza alcun limite. Altrimenti dovremmo assistere al paradosso che la persona con disabilità, pur spendendo tutto il suo reddito, per lo Stato risulterebbe addirittura benestante!”.

Questo delle franchigie è però un altro punto critico del nuovo Isee, sempre secondo i promotori della protesta: “è considerato detraibile fino a un massimo di 5 mila euro le spese sanitarie per il familiare disabile – spiega Maria Simona Bellini - Ma se io ne devo spendere 15 mila, perché non devi detrarmele?”. Non mancano le polemiche verso chi, come la Fish, ha manifestato una maggiore “apertura” verso la riforma. Fish e Fand, infatti, non parteciperanno alla manifestazione di protesta che si terrà il 31 luglio in piazza, davanti a Montecitorio, per dire un “fermo no a questo nuovo strumento di iniquità sociale”. Per il presidente della Fish, Pietro Barbieri, “si può fare di meglio, ma su questo è necessario un impegno del Parlamento per correggere la norma originaria”. Lo snodo della questione risiede nell’inserimento delle prestazioni assistenziali nel reddito non nel regolamento, ma nel decreto Salva Italia, precisamente nell’articolo 5. Secondo le grandi federazioni, tra cui Handylex, infatti, l'intervento va fatto in Parlamento e non al Governo.



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