30milioni per il diritto al lavoro delle persone disabili
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L'investimento riguarda il biennio 2013-2014. Da gennaio 2014, però, aumenta l'iva a carico delle persone disabili per i servizi socio sanitari

Per due anni, il fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili sarà incrementato di 30milioni di euro. La notizia è relativa all'emendamento presentato dal Governo al decreto lavoro – iva e si riferisce al biennio 2013-2014. Una boccata d'aria, nonostante per offrire opportunità concrete e garantire ci sia bisogno di un impegno strutturale. In vista, inoltre, l'aumento fissato a partire da gennaio 2014 deciso dal governo Monti dell'Iva, dal 4 al 10% a carico delle persone disabili per i servizi socio sanitari che andrà a tagliare servizi necessari rispetto ai quali, se la misura rimarrà in vigore, ci sarà una riduzione del 6%, lasciando senza servizi 500mila persone e senza lavoro oltre 40mila. L’incremento del 150% dell’IVA non porterà nessun vantaggio all’erario ma solo meno servizi e meno occupazione.
In Italia, secondo l’ultima relazione sul diritto al lavoro prevista dalla legge 68 del 1999 le persone disabili iscritte al collocamento obbligatorio sono 644mila. Sono invece 20mila le persone disabili che lavorano, al più soci delle cooperative sociali di inserimento lavorativo aderenti all’Alleanza delle Cooperative Sociali, con una capacità di inserimento lavorativo 25 volte superiore alle altre imprese e agli enti pubblici. Maglia nera per l'inserimento lavorativo delle persone disabili, il Sud. Dopo il calo del 2009 (-26%), nel 2010 le lettere di assunzione firmate sono aumentate del 6% (circa 22mila). Un dato positivo che si è stabilizzato nel 2011. L'89% degli avviamenti, però, è avvenuto nelle regioni del Centro-Nord. Diminuisce anche il numero degli iscritti all'ufficio di collocamento, passando da 743.623 persone a 644.029. Un calo trainato, ancora una volta dal Sud e dalle isole (il 39%), che non hanno risposto all'indagine.
In provincia di Lecce ad agosto 2012 su 25.070 persone iscritte nel registro delle categorie protette dell'ufficio di collocamento, 24.429 sono nella lista dei disabili. Un dato che ha subito un incremento rispetto all'anno precedente, in cui gli iscritti alle liste speciali erano 22.959 dei quali 22.278 disabili e ancora di più rispetto al 2009, quando su 20.639 disoccupati, 19.969 erano disabili. Cresce quindi la richiesta di lavoro per le fasce protette, le prime a subire i contraccolpi della crisi. In Italia, l'obbligo vige per poco meno di 3mila amministrazioni e 45mila imprese per un totale di 34mila posti nel pubblico e 143mila nel privato.
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