La scuola? Cara e peggiorata
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Secondo Save the Children, quasi il 90% dei genitori italiani considera in decadenza il sistema d'istruzione in Italia. Aumenta, inoltre, il carico economico sulle spalle della famiglie

A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, i genitori italiani bocciano il sistema d'istruzione in Italia. Per l'87% di loro, infatti, la scuola ha subito un peggioramento più o meno grave (1 genitore su 4 ritiene il peggioramento molto grave, con picchi del 37% in Sardegna e 33% in Lazio), che viene imputato a carenza di fondi (35%, con picchi del 41% in Piemonte e Lombardia), depauperamento di strutture e dei servizi (27%, che tocca il 33% in Veneto e Puglia). È questa la fotografia dello stato della scuola italiana scattata dalla ricerca "Il ruolo e le condizioni del sistema educativo italiano", realizzata da Ipsos per Save the Children. Emerge, nonostante tutto, un 40% degli intervistati che trova di qualità elevata la scuola italiana (51% in Sicilia e 45% in Piemonte) e l'insegnamento impartito (l'8% dei genitori è completamente d'accordo con questa affermazione, il 32% abbastanza d'accordo), mentre lo stato di inadeguatezza (se non di fatiscenza vera e propria) delle strutture ospitanti è rilevato da 9 su 10 intervistati (90%), dato che arriva alla quasi totalità del campione in Sicilia (96%) e Lazio (94%).
I costi dell'istruzione sulle spalle delle famiglie
La famiglia gioca un ruolo chiave nel sostegno economico delle attività scolastiche, provvedendo molto spesso (78% di adulti) all'acquisto o al finanziamento dell'acquisto di materiali destinati alla didattica, come carta, e fotocopie (valori che salgono all'86% in Puglia e Piemonte e all'81% in Toscana e Emilia, ma anche di altre necessita' di carattere più generale (tipicamente, la carta igienica - 51% tra i genitori, che arriva al 61% in Puglia e 60% in Piemonte). Ma non solo. I genitori concorrono anche a sostenere l'insegnamento di alcune materie, più spesso in aggiunta al corso di studi (44%, 52% in Piemonte e 48% in Lazio), ma anche materie previste dal curriculum studiorum (31%, che diventa 40% in Campania e 39% in Lazio).
A queste spese, si aggiungono quelle relative al corredo per ogni studente. Secondo i risultati del monitoraggio effettuati dall'Osservatorio nazionale federconsumatori, le famiglie si troveranno ad affrontare una spesa di circa mille euro: il corredo di ogni studente, infatti, passerà da 488 euro dello scorso anno ai 499,50 di quest'anno, con un rincaro del +2,4%.
Quest'anno mediamente per i libri e di 2 dizionari si spenderanno 521 euro per ogni ragazzo, il +2,8% rispetto allo scorso anno (calcolo effettuato prendendo in considerazione scuole medie inferiori, licei ed istituti tecnici). Per Federconsumatori, quindi, anche per quest'anno la spesa maggiore sarà quella per i libri di testo, zaini, astucci pieni, borse a tracolla, mentre rimangono pressoché invariati i prezzi di matite, quadernoni e quaderni. Per alcune classi gli aumenti sono però più marcati rispetto alla media, è questo il caso, ad esempio, degli alunni della prima media e del primo liceo, i quali, per l'acquisto dei libri, dovranno far fronte ad aumenti del 5-6%. Nello specifico, uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo con 2 dizionari 475,78 euro (il +5% rispetto allo scorso anno), a cui si aggiungono 499,50 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l'intero anno, per un totale di 975,28 euro. Per quanto riguarda invece un ragazzo di prima liceo, spenderà per i libri di testo e 4 dizionari 787,05 euro (il 6% in più rispetto allo scorso anno) a cui si aggiungono 499,50 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di 1.286,55 euro.
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