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dbGlove per la comunicazione tra sordociechi

Data: 19/11/2013
Categoria: Altre News

Un guanto innovativo progettato da un team barese per comunicare attraverso il linguaggio Malossi, basato sul tocco. Nato con Principi Attivi, la produzione del dispositivo sarà attivata grazie al crowdfunding

Arriva da Bari una tecnologia di contatto a disposizione delle persone cieche e sordocieche. Si chiama dbGlove il dispositivo che trasforma ogni "tocco" in una lettera attraverso un guanto rivoluzionario realizzato sul linguaggio Malossi. Il dispositivo nasce grazie al finanziamento del programma della Regione Puglia, Principi attivi e la produzione sarà attivata grazie al crowdfunding. dbGlove nasce da una "task force" con altre aziende, tutte pugliesi, come Nuova Elettronica Progetti (industrializzazione circuito), Pio Italia (smartphone dedicati) e Polishape 3d (studio dell’ergonomia), oltre a QIRIS (per il business) e Intact healthcare (aspetti relativi alle tecnologie per persone in situazioni di svantaggio). 

dbGlove è un pad che si indossa sulla mano sinistra e può collegarsi con computer, smartphone e tutti gli oggetti elettronici dotati di sistema bluetooth. La codifica avviene grazie al linguaggio Malossi, inventato proprio da un sordocieco per codificare i segni grazie alla pressione e al pizzico  di una singola porzione di dito, a seconda della lettera scelta per comporre parole. Il guanto, di fatto, diventa una tastiera per l’utente, con la quale inviare informazioni a uno strumento elettronico e riceverne, sempre sulla zona della mano corrispondente alla lettera, tramite attuatori, cioè motorini simili a quelli del vibracall dei cellulari, che simulano proprio il tocco e il pizzico. Un lingiaggio, il Malossi, che prova a "sfidare" il più diffuso Braille ma che, secondo gli sviluppatori, sia di più facile insegnamento, comprensione e diffusione, perché basato sul tocco, tanto da essere insegnato a bambini e persone con problemi cognitivi. E che sia applicabile con costi inferiori degli strumenti che sfruttano il Braille, come evidenziato in questo schema a supporto.Il sordocieco può associare quindi dei comandi da trasmettere ad un telefono, magari, aprendo mail o mandando messaggi all’esterno, oltre a chattare ed essere, di fatto, connesso. La traduzione dei segnali gps in vibrazioni sullo strumento, inoltre, può permettere l’autonomia di movimento.



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