Accogliere... conviene!
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Secono l'indagine "I diritti non sono un costo" le politiche di rifiuto delle persone immigrate pesano sulla finanza pubblica 247milioni di euro, a fronte dei 123,8 per le politiche di accoglienza e inclusione sociale

«L'Italia spende soldi per accogliere gli immigrati a discapito degli italiani». Quante volte, con formule diverse, è stato sostenuto, dai talk show ai discorsi al bar, questa visione di un'Italia assistenzialista verso i bisogni degli immigrati e spesso poco attenta a quelli degli italiani? Un concetto più che mai falso alla luce dei dati dell'indagine realizzata da Lunaria con il sostegno di Open Society Foundations. Il rapporto “I diritti non sono un 'costo'” sfata proprio questo falso mito dell'insostenibilità economica per il nostro sistema di welfare dell'immigrazione.
La spesa sociale imputabile (con qualche riserva) ai cittadini stranieri e gli stanziamenti destinati alle politiche di contrasto, di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti, secondo le stime di Lunaria relative all’anno 2011, incidono complessivamente per il 2,07% sulla spesa pubblica complessiva. A queste si aggiungono le spese dedicate, gli stanziamenti per le politiche di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti che rappresentano lo 0,017% della spesa pubblica complessiva rispetto allo 0,034% di incidenza degli stanziamenti destinati alle politiche del rifiuto. Gli stanziamenti ordinari destinati alle politiche di accoglienza e di inclusione sociale dei migranti si aggirano, invece, intorno ai 123,8 milioni di euro l’anno, pari a circa la metà di quelli mediamente destinati alle politiche del rifiuto, circa 247 milioni l’anno.
Accogliere, includere, garantire i diritti di cittadinanza, quindi, oltre che essere giusto è anche conveniente per la finanza pubblica. Per questo motivo, Lunaria chiede al Governo di investire nell’accoglienza, nell’inclusione sociale, nella garanzia dei diritti di cittadinanza.
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