Carcere, ecco le novità
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Nel decreto Legge appena approvato modifiche sul rimpatrio degli immigrati, l'innalzamento dello "sconto" di pena per buona condotta, l'affidamento in prova, il braccialetto elettronico e la stabilizzazione dei domiciliari per gli ultimi 18 mesi di pena

Approvato il decreto Lecce sulla questione Carceri. Tra le novità previste, il rimpatrio degli immigrati, l'innalzamento dello "sconto" di pena per buona condotta, l'affidamento in prova, il braccialetto elettronico e la stabilizzazione dei domiciliari per gli ultimi 18 mesi di pena. L'obiettivo è di ridurre “in maniera selettiva e non indiscriminata”, il numero dei detenuti, intervenendo sia sui flussi di ingresso negli istituti di pena sia su quelli di uscita.
Si istituisce il reato di spaccio lieve, che consente il recupero e la cura dei tossicodipendenti. Lo spaccio, infatti, è responsabile della presenza in carcere di un numero elevatissimo di persone. Si estende, inoltre, la possibilità di accesso all’affidamento in prova al servizio sociale, sia ordinario sia terapeutico, si amplia a 75 giorni per ciascun semestre la riduzione per la liberazione anticipata, in un arco di tempo compreso tra il 1 gennaio 2010 e il dicembre 2015. Stabilizzato l'uso dell’istituto dell’esecuzione della pena ai domiciliari per gli ultimi 18 mesi di pena e si ampliano le possibilità di utilizzo del braccialetto elettronico.
Si rafforzano gli strumenti di tutela dei diritti delle persone detenute: viene istituita la figura del garante nazionale, viene anche previsto un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato di sorveglianza “caratterizzato da meccanismi diretti a garantire l’effettività delle decisioni giudiziarie, nella prassi troppo spesso inevase, finalizzato a garantire ai detenuti e internati la tutela dei loro diritti”.
Cambia, inoltre la disciplina della espulsione per detenuti non appartenenti alla Ue attraverso un ampliamento della platea dei potenziali destinatari della misura. Secondo statistiche del ministero della Giustizia, al 30 luglio 2013 su 22.812 detenuti stranieri circa 18 mila erano non Ue.Il testo prevede anche l’anticipazione delle procedure di identificazione fin dal momento dell’arresto, per ridurre i tempi di permanenza nei Cie in caso di anticipata scarcerazione.
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