Disabilità, ecco le novità
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Una sintesi delle principali modifiche previste dalla legge di Stabilità 2014

Con l'approvazione definitiva della legge di Stabilità 2014 (n. 147 del 27 dicembre 2013) sono tante le novità in campo che interessano il mondo della disabilità. A raccoglierle tutte in formula organizzata, il sito HandyLex.org a cura del direttore responsabile Carlo Giacobini. Di seguito, ecco una breve sintesi del lavoro fatto da HandyLex.org.
Fondo per le non autosufficienze
Confermato il finanziamento di 275milioni di euro per gli interventi originari del Fondo, in particolare per l'attuazione dei «livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti» «ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica». A questa somma, si aggiungono altri 75 milioni vincolati però a «interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica». I 350 milioni saranno poi oggetto del consueto decreto di riparto in base al quale si definiranno i diversi importi per regione.
Fondo Nazionale per le Politiche Sociali
Rispetto al 2013, cala di circa 20milioni di euro il sostegno ad anziani, disabili, infanzia, nuclei in difficoltà. Nel 2014, infatti, saranno destinati 317milioni di euro al FNPS che, anche in questo caso, sarà poi oggetto di riparto.
Revisione delle detrazioni fiscali
Anticipando un po' strutturato intervento di razionalizzazione sulla “spesa fiscale”, in cui rientrano tutte le agevolazioni, detrazioni, deduzioni, detassazioni, aliquote agevolate di cui si possono avvalere i contribuenti, la legge di Stabilità interviene sulle detrazioni previste dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui redditi (DPR 917/1986).
Si tratta di un’ampia gamma di oneri che il contribuente può detrarre (al 19% della spesa sostenuta) in sede di denuncia annuale dei redditi come ad esempio i mutui per l’acquisto dell’abitazione, le spese sanitarie, le spese per l’acquisto di ausili o veicoli adattati al trasporto, le spese di interpretariato per sordi o per l’acquisto di cani guida per ciechi, le spese veterinarie, le spese funebri, le erogazioni liberali (es. donazioni) e altro. Escluse dalle detrazioni, invece, le spese mediche e quelle di «assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione», sostenute per le persone con disabilità.
Per il 2014 l'obiettivo fissato è quello di razionalizzare la spesa – e quindi diminuire la percentuale detraibile attraverso limiti di reddito o sopprimendo alcune spese detraibili –, e assicurare maggiori entrate pari a 488,4 milioni di euro per l'anno 2014, a 772,8 milioni di euro per il 2015 e a 564,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016. Un limite di spesa che dovrà, in ogni caso, tener presente le esigenze dei soggetti invalidi, disabili e non autosufficienti.
Questo intervento normativo deve essere fissato entro il 31 gennaio 2014.
Se il termine non viene rispettato scatta la clausola di salvaguardia: la detrazione attualmente fissata al 19% della spesa sostenuta «è ridotta al 18% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 [significa già sui redditi del 2013 e quindi sulla prossima denuncia dei redditi, NdA] e al 17% a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2014».
Permessi, congedi e pensione anticipata
La legge di stabilità 2014 (il comma 493 ha modificato l'articolo 6, comma 2 quater della Legge 14/2012) sana, almeno in parte, la situazione critica rispetto alla valutazione de “i congedi e i permessi concessi ai sensi dell’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104”. Finora esclusi ai fini del calcolo della pensione anticipata. La formulazione del comma non è delle migliori, poiché i congedi non sono previsti dalla Legge 104/1992 dal Decreto legislativo 151/2001, ma almeno un primo passo è stato compiuto.
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