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False onlus, bene i controlli

Data: 18/03/2014
Categoria: News CSV Salento

Ecco l'intervento di Luigi Russo, presidente del CSVS sullo scandalo di una presunta falsa onlus di Casarano emerso nei giorni scorsi: "C'è un solo modo per essere volontari: gratuitamente"

Luigi Russo, presidente del Centro Servizi Volontariato Salento dalle colonne del Quotidiano di Puglia dello scorso 16 marzo interviene sullo scandalo di una presunta falsa onlus di Casarano indagata dalla Guarda di Finanza. Al centro dell'indagine l'utilizzo della formula giuridica della onlus per nascondere una vera e propria impresa. Un fenomeno, quello delle imprese nascoste dietro l'utilizzo di denominazioni di tipo sociale, che oltre ad essere una vera e propria truffa per la comunità, rappresenta una minaccia per chi il volontariato lo fa davvero, con impegno e sacrificio.

Ecco quanto ha dichiarato Russo al Quottidiano:

Non so di quale ente si tratta, perché nel comunicato della Guardia di Finanza non è indicato, quindi occorre avere rispetto sia del lavoro delle forze dell'Ordine, sia dei soggetti interessati, perché immagino che dovranno fornire chiarimenti. Posso solo dire che le associazioni di volontariato sono qualcosa che ha un valore sociale, culturale, ma anche economico, e però devono stare a precise regole, previste dalla legislazione italiana. Le associazioni possono iscriversi in un apposito registro regionale, e lì devono certificare i loro bilanci, devono dimostrare che i volontari sono la maggioranza, che sono assicurati, che si rispettano i requisiti di trasparenza e democraticità; l'iscrizione nel Registro regionale dà automaticamente la qualifica di onlus. Ma possono essere onlus anche altri enti (cooperative, fondazioni, aps, ecc). 

Ritengo utile l'intervento della Guardia di Finanza, quando porta a termine operazioni di questo tipo, perché servono non solo a smascherare gli illeciti, ma anche a fare totale chiarezza su uno snodo delicato dell'impegno dei veri volontari: si chiarisce che i veri volontari sono coloro che si attivano per incrementare i Beni Comuni, e svolgono queste attività in maniera totalmente gratuita, senza percepire alcun compenso, diretto o camuffato da rimborso. Se agli enti interessati non è chiaro questo concetto, se cioè voglio fare dei servizi "utili" alla collettività in maniera più simile a quello dell'impresa, allora devono cambiare natura, non possono essere associazioni di volontariato. Il volontariato ha un solo modo per fare Beni Comuni: "gratuitamente"!!!

Negli ultimi anni, come Centro Servizi Volontariato Salento, abbiamo effettuato moltissimi controlli, abbiamo segnalato alle stesse associazioni anomalie presenti nei loro statuti e nelle procedure gestionali invitandole a mettersi in regola; ci siamo spinti a coinvolgere anche Prefetto e forze dell’ordine specialmente su anomalie che riguardavano "strane" raccolte fondi diffuse nei paesi salentini a cura di "fantomatici volontari". Abbiamo inoltre fatto emergere anomalie nelle iscrizioni nei registri regionali di associazioni che in realtà non erano di volontariato; purtroppo i truffatori sono ovunque, e molte persone che, magari non hanno un lavoro e né una coscienza civile, cercano qualsiasi espediente pur di guadagnare e fare business, a discapito delle sofferenze altrui.

In provincia di Lecce ci sono circa 700 associazioni, molte delle quali si affidano a noi per aiuto e sostegno: e quelle che sono trasparenti, la maggior parte, sicuramente svolgono il loro lavoro con attenzione alla correttezza. Del resto, la legge che gestisce il volontariato è molto puntuale, e anche tutta la regolamentazione sussidiaria lo è: chi non rispetta le regole prima o poi viene individuato. L’Agenzia delle Entrate così come la Finanza negli ultimi anni sta effettuando dei controlli a tappeto, perché è giusto che chi fa il furbo venga individuato e punito.




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