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Assemblea Regionale del Volontariato, sì alla riforma della legge

Data: 05/05/2014
Categoria: News CSV Salento

Si chiude l'assemblea regionale con l'unanime condivisione delle revisioni della normativa regionale. Da giungno l'iter per la modifica

Un'assemblea importante, non rituale, quella che ha riunito le associazioni di volontariato iscritte al registro regionale della Puglia. Importante per i contenuti e le proposte sul ruolo e sul futuro del volontariato pugliese. Diversi i punti all'ordine del giorno, chiaramente esposti da Luigi Russo, vicepresidente dell'Osservatorio Regionale del volontariato, uno su tutti, la modifica della legge regionale che regolamenta il volontariato pugliese.

Sulla legge sono diverse le proposte che i partecipanti hanno accolto favorevolmente, in maniera unanime: l'inserimento del principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 118 della Costituzione italiana, il rafforzamento dell'Assemblea regionale del volontariato quale organo di governo dovrà assumere capacità di rappresentanza e luogo ove consultarsi e decidere. Sempre all'assemblea si propone di dare il compito di designare il rappresentate del volontariato in seno al Co.Ge, il Comitato di gestione dei fondi per i CSV. "E' ora che il volntariato sia eletto dal volontariato", sottolina Luigi Russo. Su questo il presidente del Co.Ge., Giustiniano De Francesco, sottolinea l'esigenza di dare un colpo di spugna ai ritardi della Regione nel nominare i membri, "ritardi che non ci consentono di elargire i finanziamenti nei tempi previsti".

Altra modifica riguarda i settori di intervento del volontariato previsti dalla legge. E' necessario ampliarli per dare voce alle nuove forme di volontariato che si sono sviluppate in questi anni e che hanno il diritto di essere riconosciute. Infine viene ribadita l'importanza della formazione, in particolare per i dirigenti delle associazioni. Non è più pensabile improvvisare, il volontariato se vuole essere maturo, deve essere preparato, per questo la formazione diviene necessaria, una conditio sine qua non. Le modifiche sono state accolte e raccolte da Anna Maria Candela, dirigente regionale del Servizio Programmazione e integrazione sociosanitaria, che ha assicurato, entro giugno, l'avvio dell'iter di modifica.

Oltre alle modfiche della legge, sono anche altre le sfide che attendono il volontariato, a partire dall'esigenza, ormai imprescindibile, di riflettere sul ricambio generazionale. E' necessario avere nuove forze, forze giovani che prendano in mano le redini delle associazioni. Questa sfida ha due facce, la prima, il coraggio e l'onestà intellettuale da parte dei presidenti "storici" di farsi da parte, la seconda, la più ardua, torvare modi e mezzi per fare innamorare i giovani del volontariato tutto, del suo significato vero, della gratuità. Un'altra sfida si trova nell'importanza di fare rete, sia con gli altri soggetti del terzo settore, così come sottolinea Gianluca Budano, portavoce regionale del Forum Terzo Settore, sia con altri soggetti privati, come le imprese. E nei prossimi giorni e mesi nuove opportunità da parte del volontariato vanno colte: partecipare attivamente alla gestione dei fondi strutturali, come sottolinea Anna Maria Candela "c'è bisogno di un terzo settore, di un volontariato preparato e consapevole che proponga per esempio delle nuove linee di investimento". Ma un aspetto del volontariato non deve cambiare, lo sottolineano tutti i relatori, in primis Elena Gentile, Assessore regionale al welfare e alla salute: "Occorre vegliare affinché il volontariato rimanga tale. Tutto deve rientrare nella cornice valoriale che ci tiene assieme", tutto deve rientrare nella legalità. Lo aveva sottolineato in apertura Luigi Russo, le modifiche tecniche da apportare alla normativa regionale sono tante, ma il volontariato deve rimanere tale, la gratuità è il suo principio cardine.



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