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Il CSV Salento alla marcia per la legalità

Data: 12/05/2014
Categoria: News CSV Salento

Il CSV Salento aderisce e partecipa alla manifestazione contro il racket organizzata dal Quotidiano di Puglia. Di seguito una riflessione di Luigi Russo

Il CSV Salento aderisce e partecipa alla manifestazione contro il racket organizzata dal Quotidiano di Puglia e che partirà oggi pomeriggio a Lecce da Porta Napoli alle ore 18. "Occorre manifestare nelle strade come faremo oggi pomeriggio - dice il presidente del CSV Salento Luigi Russo - ma poi occorre impegnarsi quotidianamente nell'educazione alla legalità, per affermare la cultura della democrazia partecipata, del benessere e dei beni comuni".

Vi proponiamo, qui di seguito, l'articolo apparso oggi sul Quotidiano di Puglia a firma di Luigi Russo

Salento, racket e illegalità: rispondiamo con la democrazia partecipata 

Innanzitutto plaudo alla iniziativa portata avanti dal Nuovo Quotidiano di Puglia della manifestazione di lunedì contro il racket, cui aderisco come presidente del CSV Salento e dirigente del Forum Terzo Settore Lecce, aggiungendo la mia adesione a quella di tanti, tantissimi altri. Queste iniziative, sono fondamentali, perché non sono soltanto la risposta “immediata e forte” a un attacco subito da qualcuno da parte di organizzazioni o persone che tendono a consolidare nuovi equilibri di una rete criminale, ma soprattutto perché ci ricordano che occorre tenere sempre desta l’attenzione e l’impegno per quella che i vescovi italiani chiamarono nel 1993, in piena tangentopoli, “educazione alla legalità”: una educazione sempre attuale, sempre indispensabile per tenere in vita le relazioni sociali, quelle economiche, insomma per rivitalizzare e rinvigorire il tessuto sociale, fondamento della democrazia.La guerra alla quale assistiamo, dobbiamo esserne consapevoli, non è solo tra nuovi gruppi di potere e singole istituzioni o persone o associazioni che finiscono nel loro mirino, ma tra un potere occulto che corrode e usa le paure, gli appetiti di potere, la voracità compulsiva di soldi, oltre che la violazione esplicita delle regole, per affermare un sistema di regole occulte e scardinare gli equilibri democratici, e quindi lo stato democratico che invece ha di mira il Benessere e la tutela dei Beni Comuni. Se non reagiamo, con la manifestazione nelle strade ma anche con l’educazione quotidiana alla legalità, è la democrazia che muore, non solo chi viene preso di mira da un attacco più o meno violento (e chissà quanti attacchi, non sono noti alla collettività, che si consumano nel privato della paura…).E allora, a tutti noi che partecipiamo alla manifestazione di lunedì prossimo, vorrei suggerire un ragionamento, che a mio parere ci aiuterà a diventare sempre più forti, più reattivi di fronte all’antistato: ribadiamo certo il valore della democrazia, quello delle regole e delle leggi, applicandole però con giustizia; ma avviamo una vera rivoluzione che trasformi la nostra democrazia in una “democrazia partecipata”, nella quale tutti i soggetti che concorrono alla definizione dei Beni Comuni e degli “interessi collettivi”, come prevede l’art. 118 della Costituzione comma 5°, portano concretamente il loro contributo. Ciò significa innanzitutto superare le “gelosie istituzionali”, il mancato riconoscimento reciproco, il registro conflittuale e la polemica sempre al massimo livello, e iniziare a dialogare, sul serio, senza stancarci, riconoscendoci tutti indispensabili e necessari per costruire una vera società democratica partecipata e giusta.Il giorno dopo la manifestazione di lunedì, insomma, non perdiamoci di vista che tutti noi siamo chiamati a continuare ad agire a favore di quello che nella manifestazione abbiamo affermato: legalità, democrazia partecipata, giustizia.Il CSV Salento da diversi mesi sta portando avanti, insieme al Forum Terzo Settore, un progetto denominato “Cantieri per la sussidiarietà”, un metodo per consolidare proprio questa “democrazia partecipata”, che sicuramente ci rende immuni dagli attacchi, prima culturali e poi materiali, dell’antistato. Il metodo è semplice: si individua un problema che interessa il territorio, si invitano tutti i soggetti dell’art. 118 della Costituzione (Istituzioni, società civile, impresa, terzo settore, singoli) che firmano un protocollo di comunicazione e di responsabilità; si esamina quel problema da tutti punti di vista, con rigorosità e senza ipocrisie, si propongono delle soluzioni e si cercano i necessari compromessi, e poi tutti insieme ci si impegna per realizzare a tutti i livelli quelle soluzioni. Questo vale per le questioni ambientali, per esempio, ma anche per quelle che riguardano le povertà, lo sviluppo compatibile, la disoccupazione, e così via. Un cantiere aperto, dunque, che aumenti la corresponsabilità e che consolidi giorno dopo giorno, e sempre più profondamente, quella cultura necessaria per riconoscere e sconfiggere l’antistato e per promuovere la democrazia.Siamo pronti ad aprire una “Cantiere per la sussidiarietà” anche sul tema della sicurezza dei cittadini, consapevoli che non è solo questione di ordine pubblico, ma anche di educazione e di corresponsabilità?

 Luigi Russo

CSV Salento

Forum Terzo Settore Lecce



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