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Il Capo di Leuca deve liberarsi dai veleni

Data: 15/05/2014
Categoria: News CSV Salento

Cantiere per la sussidiarietà a Patù. Altri 6 punti critici segnalati tra Leuca e Morciano dai cittadini nei quali potrebbero essere delle discariche con rifiuti tossici. Avviata una campagna di sensibilizzazione con petizione popolare

Affollato incontro quello dei Cantieri per la sussidiarietà “Discariche, veleni, nella terra e nella falda. Come salvare il Capo di Leuca?” che si è tenuto giorno 14 maggio presso la sala Consiliare del Comune di Patù, alla presenza di sindaci, associazioni e cittadini del Capo di Leuca. In questo territorio la preoccupazione sta diventando molto forte, in seguito al ritrovamento in località Pozzo Volito di una serie di discariche che potrebbero contenere rifiuti tossici, e che fa ipotizzare un sistema che ha colpito in maniera scientifica tutto il Sud Salento, da Scorrano a Leuca, a Casarano, a Cutrofiano e oltre. E in particolare preoccupa il dato dell’incremento del numero delle patologie degenerative, che negli ultimi trenta anni ha raggiunto un incremento fino al 35-40%, così come emerge dal registro tumori, anche se i dati sono aggiornati al 2005. 

L’incontro ha permesso anche la condivisione del documento politico (in allegato) che associazioni, cittadini, amministrazioni presenti, hanno approvato e sottoscritto nell’incontro del 7 maggio ad Alessano. Cinque le proposte contenute nel documento: dall’informazione capillare in tutte le aree del Salento, alla promozione presso la cittadinanza dell’emersione di altri siti in tutte le zone del Capo di Leuca dove si registrano incrementi dei tassi di patologie degenerative con segnalazioni dettagliate alle autorità o agli sportelli del CSV Salento (anche tramite fax 08321900182), alla caratterizzazione dei rifiuti delle discariche e di altre che potrebbero essere individuate nei prossimi giorni, chiedendo alla Regione Puglia di mettere immediatamente a disposizione le risorse economiche necessarie. Allo stesso tempo nel documento si sottolinea anche la necessità di avviare lo studio di un progetto di bonifica ampio e profondo per le zone interessate, e più in generale per tutte le zone a rischio (Lecce, Casarano, Scorrano…) per cercare di salvare il più possibile la falda, il suolo e l'aria interessati. L’ultima proposta riguarda proprio la S.S. 275 e viene indirizzata a Governo, Regione, Anas, per modificare immediatamente (o rifare, se necessario) il progetto per il tratto da Montesano a Leuca, dopo aver aperto un tavolo tecnico con tutti i soggetti, in tempi certi, e con il preciso obiettivo di non perdere i finanziamenti attuali. E proprio su queste proposte, condivise, frutto di una mediazione tutt’affatto semplice, è stata costruita la petizione popolare che nei prossimi giorni farà il giro del Capo di Leuca.

Durante i lavori del Cantiere per la sussidiarietà di Patù si è inoltre parlato della vicenda che in questi giorni sta lasciando stupefatti e impietriti i volontari salentini, ma anche sindaci e deputati: 23 cittadini, molti dei quali disoccupati, che hanno firmato l’opposizione all’archiviazione di un esposto sul malaffare della S.S. 275, una autostrada che è stata progettata e finanziata con 288 milioni di euro, nonostante passi su diverse discariche con rifiuti presumibilmente tossici nella zona da Tricase ad Alessano, stanno ricevendo da Equitalia in questi giorni cartelle con un’ammenda complessiva di oltre 12mila euro.

“È un segnale inquietante - dice Vito Lisi dell’associazione SOS 275 - una sorta di intimidazione ‘legale’ che potrebbe avere l’effetto dirompente di corrodere le stesse motivazioni dei volontari, colpiti nel portafoglio dopo essere stati colpiti con querele e mistificazioni e non solo, perché hanno praticamente detto la verità che nessuno vuol sentire dire, che cioè quella maledetta strada è nata male, obbedendo a logiche che non sono quelle dei bisogni del territorio, ma delle lobby. Nei prossimi giorni organizzeremo una conferenza stampa con l’avv. Gino Paccione per spiegare tutti i termini di questa incredibile vicenda, che rappresenta un vulnus del diritto di cittadinanza”.

“Noi della giustizia ci fidiamo – gli fa eco Luigi Russo di SOS Costa Salento - e siamo certi che le ultime scoperte della Procura di Lecce sulle numerose discariche che dovevano finire sotto il tracciato di quella strada, restituiranno passione e impegno per la lotta, che ora è di salvezza del territorio e della falda e dell’aria, ma anche di salute pubblica. Ma rimane il problema che ci sono da pagare entro 60 giorni migliaia di euro. E per questo abbiamo lanciato una Campagna di raccolta fondi a sostegno dei 23 volontari salentini incappati in questo incidente per amore della verità e della legalità”.

Si può contribuire facendo un bonifico bancario al seguente IBAN: IT33M0200880111000103196672 - SOS COSTA SALENTO, indicando come causale “SOSTEGNO CAMPAGNA DISCARICHE, VELENI, S.S. 275”, oppure versando direttamente all’associazione che rilascerà ricevuta. 

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