Diversity on the job
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L'Unar stanzia un milione di euro a favore dell'inclusione lavorativa di soggetti discriminati e svantaggiati, in particolare per orientamento sessuale e identità di genere e perchè Rom, Sinti e Caminanti

È stato stanziato un milione di euro per il progetto “Diversity on the Job” il “Programma sperimentale di intervento per la promozione dell’inserimento lavorativo di soggetti discriminati e svantaggiati” promosso dall’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Realizzata fattivamente da Italia lavoro, l'iniziativa mira a sostenere l’inclusione socio lavorativa di persone vittime di discriminazione e marginalizzazione sociale in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Il programma si rivolge a “soggetti appartenenti alle categorie a rischio di discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere, anche con riguardo a soggetti a rischio di discriminazione multipla”, residenti in una delle quattro regioni indicate, e a soggetti appartenenti a Rom, Sinti e Caminanti (RSC), soprattutto a giovani e donne. La ricerca del lavoro sarà facilitata dalla creazione di reti territoriali di supporto, che coinvolgeranno associazioni locali e punta ad avere un'immediata attuazione: l’intervento complessivo, infatti, si concluderà entro il 31 dicembre di quest’anno. L'obiettivo è di qualificare le reti territoriali nel campo della intermediazione lavorativa, attraverso azioni mirate di “capacity building”. Si attiveranno servizi di orientamento e coaching e la realizzazione di tirocini della durata di tre mesi: 246 i percorsi da realizzare, che prevedono sia l’erogazione di un contributo ai soggetti attuatori che un’indennità di frequenza ai destinatari per la partecipazione al percorso. Ingenti le risorse a disposizione, oltre un milione di euro, che sarà ripartito in due componenti: un’indennità di frequenza per i tirocinanti corrisposta direttamente da Italia Lavoro e un contributo per l’erogazione dei percorsi di politica attiva per i soggetti promotori.
Possono partecipare al programma enti e associazioni che “abbiano come finalità prevalente la promozione dei diritti e della parità di trattamento delle persone, specificamente rivolti alla prevenzione e al contrasto della discriminazione fondata sull’orientamento sessuale ed identità di genere e/o al contrasto della discriminazione nei confronti di soggetti svantaggiati RSC, a condizione che siano soggetti privati abilitati all’attivazione di tirocini ai sensi delle normative regionali di riferimento” ma, qualora non abbiano questi requisiti, le associazioni di settore possono partecipare in partenariato con altri enti.
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