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Veleni, discariche e tumori, sì al cambiamento culturale!

Data: 25/07/2014
Categoria: News CSV Salento

Un incontro denso di contenuti e proposte quello del secondo cantiere nella Grecìa Salentina a Corgliano d'Otranto

Il percorso itinerante "Cantieri per la sussidiarietà" ha fatto tappa a Corigliano d'Otranto, giovedì 24 luglio alle ore 21 presso Cau Porta, nel bel mezzo della movida coriglianese. In piena estate, una piazza gremita e attenta all'evento di informazione seria, scientifica e capillare sulla situazione ambientale della Grecìa Salentina e le possibili correlazioni con le patologia tumorali e degenerative, a conferma che anche nella stagione del divertimento per eccezione si possono e si devono trattare temi “scomodi” ma necessari. Obiettivo dell'incontro, organizzato dal Centro Servizi Volontariato Salento, Forum Terzo Settore e Comune di Corigliano d'Otranto, informare i cittadini sui rischi effettivi per la loro salute, riferibili a fattori inquinanti evidenti e nascosti, e di sollecitare quindi gli amministratori a una precisa assunzione di responsabilità in favore di buone politiche della prevenzione della salute pubblica e della tutela dell'ambiente. Da diversi anni ormai cittadini sensibili e associazioni della Grecìa segnalano anomalie, ed è arrivato il momento di fare il punto e capire se si tratta di inutili allarmismi o se siamo di fronte a ciò che potrebbe essere definito il "caso Grecìa".  «Ci siamo resi conto di quanto l'informazione sia importante affinchè il nostro Salento si liberi di certi tabù -  così avvia i lavori Luigi Russo, presidente del CSV Salento - . Non esistono temi di cui non si può parlare, anzi è importante diffondere questioni che riguardano tutti noi, tutte le famiglie. Il non dover parlare mi fa  venire in mente la storia delle tre scimmiette, “non vedo, non sento, non parlo”, che poi è la base della cultura del disimpegno e della irresponsabilità, frutti impliciti dell’individualismo spietato e immorale. In altre regioni italiane questa cultura, apparentemente pacifica e tollerante, è stata l’ambito in cui si è alimentata e diffusa la cultura mafiosa o para mafiosa, che ha alimentato una rete criminale potentissima che oggi arriva a gestire, secondo i dati Eurispes, non meno di 250 miliardi di euro di economia illegale all’anno. Il “non parlare” delle cose che non vanno bene, dei problemi, è comunque un paravento comodo, che però non è mai innocuo». 

La situazione della Grecìa è molto delicata - come quella del Capo di Leuca, quella di Porto Cesareo e quella della zona nord di Lecce - perché interessata da fumi di alcuni complessi industriali, da discariche con rifiuti pericolosi. A questo si aggiunge lo studio del Registro tumori della Regione Puglia del 2011 che prende come riferimento un periodo di 20 anni e che mostra un'allarmante presenza dei tumori ai polmoni proprio nella Grecìa Salentina, con un +30% medio di incidenza nei maschi rispetto al dato atteso.
L'incontro a Corigliano è stata occasione per fare ancora una volta il punto sulla costruenda discarica proprio sulla falda dell’Acquedotto dei Pugliesi, da cui l’acquedotto attinge la maggior parte dell’acqua, che eroga nelle case di tutti i cittadini del territorio salentino. La situazione è complicata dalla natura del suolo carsico e calcareo, con notevoli perforazioni che aumentano il rischio di contaminazione e inquinamento delle falde a pochissimi metri nel sottosuolo. L'amministrazione negli anni ha tentato, con varie iniziative e in ogni modo, di opporsi a quest'opera «L'ultima carta che stiamo giocando è quella dell'agibilità – spiega il sindaco di Corigliano d'Otranto Ada Fiore – , infatti la discarica risulta inagibile semplicemente perchè l'amministrazione non ha concesso  all'impresa il terreno su cui è sorta la discarica, di proprietà del Comune. Noi non daremo mai quel terreno. Solo questo sta consentendo il mancato avvio della discarica. Stiamo però anche cercando di fare un lavoro con i cittadini affinchè si rendano conto dell'importanza di differenziare che se nell'immediato ha costi più elevati, nel lungo termine produce benefici sia in termini di salute sia in termini di costi ». Il tema vero infatti è il cambiamento di visione rispetto ai rifiuti, e in questo senso come spesso accade, sono le associazioni ad essere pronte e preparate prima delle istituzioni: «Non dovremmo più parlare di discariche, inceneritori, biostabilizzatori – sottolinea Alfredo Melissano di Nuova Messapia e Forum Ambiente e Salute -  dobbiamo parlare di strategia rifiuti zero, e queste non sono favole, ne sono di esempio comuni come Capannori o Ponte delle Alpi detto anche il comune più “riciclone” d'Italia. La loro esperienza dimostra come si possa smettere di costruire discariche. Non occorre inventarsi nulla, il materiale c'è già basta solo chiederlo, imparare e copiare in maniera virtuosa». La chiave di tutto insomma è il cambiamento culturale, ed è su questo che occorre sempre più lavorare. I “cantieri” agiranno in questo senso, non si può più aspettare.



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