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Xylella killer?

Data: 15/09/2014
Categoria: News CSV Salento

Il nuovo cantiere per la sussidiarieà Alessano apre il confronto sul batterio della Xylella, fra dubbi e proposte

Secondo fonti ufficiali è ormai certo: si tratta della Xylella, il flagello che sta distruggendo il nostro territorio e che rischia di doverci fare immaginare un nuovo Salento senza alberi di ulivo. Oramai sono 23.000 gli ettari di terreni desertificati (addirituttra fonti non ufficiali parlano di 37.000 ettari) e dopo anni di sofferenza sembra ormai certo che la Xyella è un male incurabile. Forse... Ed è proprio sui "forse" che ci si è soffermati sabato 13 settembre in occasione del primo cantiere per la Sussidiarietà sul tema Xylella organizzato dal CSV Salento in collaborazione con il Forum Terzo Settore, l'associazione SOS Costa Salento, il Comune di Alessano e Mondoradio Tutti Frutti. Perchè i forse sulla questione sono tanti, e hanno fanno discutere e riflettere le centinaia di persone che presenti nella suggestiva cornice di Piazza Don Tonino Bello di Alessano. Il CSV Salento ha proposto una relazione informativa, dettagliata sul problema del batterio killer, offrendo un'informazione ampia, a 360 gradi. Proprio perchè le cause del dissecamento degli ulivi non sono ancora chiare, è importante offrire ai cittadini più spunti di riflessione, come commenta Luigi Russo, presidente del CSV Salento:" Quello che stiamo facendo stasera è pura informazione. E' giunto il momento di un resoconto, è giusto che i cittadini sappiamo cosa circola a livello di informazione su questo tema, anche se non è ufficiale. I cittadini devono sapere per poi potersi fare un'idea, e potere quindi chiedere le giuste risposte". E sul batterio killer si è detto e scritto molto. Rimane evidente che la zona di Gallipoli è quella maggiormente colpita, una catastrofe sotto gli occhi di tutti. Perchè Gallipoli? Forse perchè è la zona florovivaistica più vivida del Salento? O forse perchè la "perla dello Jonio" è appetibile non solo per il batterio..? Sta di fatto che l'infezione è partita proprio da lì per poi contaminare il litorale, arrivando verso Copertino, Galatina, Sternatia e poi ancora Surbo, Trepuzzi, scendendo verso sud verso Gagliano del Capo, passando per Specchia, Presicce, Alessano. Un vero sterminio che deve fare riflettere tutti. Tutti si devono sentire coinvolti in questo disastro che rischia di mettere in ginocchio gran parte dell'economia locale. Ma quali potrebbero essere le cause? E' possibile che l'eccessivo utilizzo di fitofarmaci abbia indebolito la nostra terra e i nostri ulivi? La Puglia è al quarto posto in Italia per l'abuso di fitofarmaci. E l'incuria di molti uliveti può avere aiutato il batterio? "E' importante che non passi l'idea che l'incuria è la causa diretta della xylella - sostiene Giovanni Melcarne presidente del Consorzio Tutela Olio DOP - Occorre essere molto cauti, non è ancora certo che sia la xylella a causare il dissecamento, questo è ancora da definire". Certo è che la prevenzione è molto importante, quindi la cura dei terreni, la pulizia, la potatura degli alberi. Pratiche che spesso vengono trascurate. "Le difese naturali delle piante si sono indebolite negli ultimi 50 anni - afferma Ivano Gioffreda dell'associazione Spazi Popolari - questo a causa dell'uso spropositato dei fitofarmaci. Grazie alle nostre sperimentazioni organiche, naturali, siamo riusciti ad evitare l'eradicamento". E sui dubbi relativi alla presenza della Xylella Gioffreda incalza senza mezzi termini:"Si vuol parlare di xylella e non di altri patogeni perchè sulla xylella ci sono i finanziamenti". Anche se i dubbi sono ancora forti, occorre dare un segnale forte ai governi, regionale e nazionale, perchè non perdano di vista la questione:"Come Coldiretti abbiamo fatto la richiesta di calamità naturale per far fronte a questo flagello", commenta Rocco Protopapa, vicepresidente Coldiretti. Un monito, perchè non è più il momento di usare parole, occorre iniziare a fare, sperimentare, ascoltando la voce di chi ogni giorno spende la vita per non fare morire la propria terra.



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