Cerca nel sito:  

Riforma del Terzo Settore: le proposte della Puglia

Data: 05/12/2014
Categoria: News CSV Salento

Tra i punti principali: riconoscimento del principio di sussidiarietà e delle imprese di comunità, sostegno alle sperimentazioni di innovazione sociale, stabilizzazione del sistema dei Csv

In occasione della presentazione da parte  del Governo delle proposte di riforma del Terzo settore, l’Assessorato al Welfare della Regione Puglia ha coordinato un gruppo di lavoro e confronto sulle Linee guida emanate dal governo Renzi finalizzato all’elaborazione di un documento di proposte e discussione pubblica, aperto al contributo delle principali organizzazioni di rappresentanza del terzo settore e del volontariato pugliese. A seguito del partecipatissimo incontro che si è svolto lo scorso 5 giugno a Bari, alla presenza del sottosegretario Luigi Bobba, e che ha visto la partecipazione di CSV Puglia net, Forum terzo settore, Legacoop, Federsolidarietà, Confcooperative, Osservatorio regionale del volontariato, la Puglia, unica regione ad aver coordinato i lavori per la redazione di un documento unico di sintesi, ha inviato al Governo, nella scadenza prevista del 13 giugno scorso, un lavoro che ripercorre i cinque punti delle Linee guida del governo, formulando proposte e suggerendo innovazioni.

Tra le più importanti, nell’ambito del volontariato, senza dubbio l’adeguamento della legge quadro nazionale ai dettati costituzionali (il principio di sussidiarietà), il riconoscimento delle altre forme emergenti di volontariato tra cui quello di cittadinanza, la stabilizzazione del sistema dei Centri di servizio. L’attuale sistema penalizza infatti il Sud che – si legge nel documento – “pur contando il 35% della popolazione italiana, usufruisce solo del 5% dei fondi delle Fondazioni Bancarie”. Nella riforma uno spazio importante deve esser riconosciuto poi alle imprese di comunità. La Puglia ha recentemente approvato una legge regionale (20 maggio 2014, n. 23 Disciplina delle cooperative di comunità) che individua una tipologia estremamente interessante di impresa di comunità, già sperimentata con successo a Melpignano, in provincia di Lecce (www.coopcomunitamelpignano.it).  Quanto poi alla riforma del welfare, il documento sottolinea l’importanza non solo di rivedere la legge nazionale, ma di definire i Livelli essenziali delle prestazioni sociali, per restituire dignità al Fondo nazionale politiche sociali e individuare una finalizzazione di risorse finanziarie per l’integrazione sociosanitaria.  Il documento pone poi l’accento sulla necessità di sostenere e promuovere esperienze di innovazione sociale legate alla libera iniziativa dei cittadini nel welfare locale. La Puglia su questo punto ha infatti da tempo avviato interessanti sperimentazioni (PugliaCapitaleSociale, Case della Sussidiarietà, Cantieri per la sussidiarietà).

«Per la prima volta, dopo 20 anni – dice il presidente del CSV Salento Luigi Russo - il Governo ha messo le mani su una questione, quella del riordino del Terzo Settore, che nessun governo precedente aveva mai considerato. Quei governi che in fin dei conti ci avevano costretti ad assumere la strategia della continua riduzione dei danni. Eppure il Terzo Settore è un asse strategico dell’economia del paese, anche se non profit. Ma tutti sappiamo che il profit non è tutto, e la crescita incredibile del volontariato in questi ultimi anni (dati Istat, +1,5 milioni) e delle imprese dell'economia sociale e la relativa occupazione, dimostrano che l'Italia e gli italiani, puntano molto per la qualità della loro vita su questo settore, che non è 'terzo', come dice il presidente del Consiglio, ma 'primo'. Abbiamo chiesto al Governo, di sposare in pieno la riforma del titolo V della Costituzione, principio di sussidiarietà, dando riconoscimento al valore politico del Terzo Settore e valorizzando le esperienze tipo quelle dei 'Cantieri per la sussidiarietà' in cui il CSV di Lecce fa esperienze pilota; stabilizzare, poi, il sistema dei CSV italiani, superando le incertezze, e soprattutto le sperequazioni che, di fatto, favoriscono le associazioni delle regioni nelle quali ci sono le sedi legali delle fondazioni; ma prima di tutto, abbiamo chiesto al governo di annullare la circolare Visco che ha tolto al sistema del volontariato italiano circa 30 milioni di euro all'anno e di razionalizzare il sistema del 5 per mille per evitare che risorse importanti vadano a finire nelle mani di soggetti (filo profit) che camuffano finalità false di utilità sociale; infine abbiamo posto il tema della rappresentanza del Terzo Settore, anche in riferimento ai rapporti con le Istituzioni».

Volontariato Salento, agosto 2014

In allegato il documento della Puglia

Documenti allegati:


Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.