La carità al centro
Categoria: News CSV Salento
Il terzo rapporto su povertà ed esclusione sociale di Caritas non lascia più spazio a dubbi: sono sempre di più i poveri. Dati allarmanti per il ceto medio
Il terzo dossier su povertà ed esclusione sociale appena presentato da Caritas e realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell'Università del Salento, non lascia molto spazo all'incertezza: quello che un tempo era il ceto medio, famiglie con figli, casa, lavoro dignitoso, ora sta sparendo per entrare nelle file della povertà. E' questa forse la fotografia più inquietante dell'indagine i cui dati si riferiscono agli anni 2012, 2013 e sono stati raccolti nei centri di ascolto di alcune parrocchie di Lecce ei di 14 comuni: Campi Salentina, Acquarica di Lecce, San Pietro Vernotico, Trepuzzi, Arnesano, San Cesario di Lecce, Monteroni di Lecce, Cavallino, Lizzanello, Vernole, Borgagne.Un abitante di Lecce su tre è povero, su 96mila abitanti infatti sono 30mila le persone che faticano ad arrivare a fine mese. La Caritas di Lecce ospita nella sue mense sempre più leccesi, sono ormai il 40%. Tra il 2013 e il 2013 la Caritas leccese ha visto quasi il raddoppio delle presenze, si è passati infatti da 1880 a 3399 utenti, con gli italiani in aumento e gli stranieri in diminuzione. Sono sempre di più gli uomini a bussare alla porte dei centri di ascolto, aumentano i giovani, i padri separati o divorziati molti dei quali vivono in auto e sono senza lavoro. Un dato, quello della povertà che era stato colto già nel 2010 dal dossier sul tema curato dal CSV Salento, come dichiara Lugi Russo, presidente del Centro Servizi Volontariato Salento: "Nel 2010 quando ancora si balbettava di crisi, abbiamo per primi redatto un dossier sulle povertà nella provincia di Lecce. Il dato per tutta la provincia era di 41mila persone in disagio economico e sotto la morsa della povertà. Ora questo dato ci fa toccare con mano come la crisi di cui tanto si parla un po' ovunque nella sola città capoluogo ha numeri che fanno allarmare e ha facce che i volontari conoscono e incontrano ogni giorno, nell'impegno quotidiano di dare il pane e una dignità a queste persone. Ci siamo mai chiesti cosa sarebbero - conclude Russo - le nostre città senza questo esercito di solidarietà e impegno civico".
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