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Animali in città

Data: 24/04/2015
Categoria: News CSV Salento

Il IV rapporto di Legambiente indaga i servizi e le attività dei Comuni per la tutela degli amici a quattro zampe. Il CSV Salento ascolta i responsabili della ricerca, associazioni e Asl

Il IV rapporto “Animali in città” di Legambiente uscito pochi giorni fa  fornisce spunti interessanti su cui riflettere.  La ricerca è stata rivolta a tutte le Amministrazioni dei comuni capoluogo di provincia e alle Aziende sanitarie locali italiane. Al questionario proposto hanno risposto 85 Comuni e 74 Asl.  Emerge un paese pigro e poco attento alla gestione e alle tutela degli animali. Le città migliori raggiongono appena la sufficienza: “Emerge sostanzialmente una generale sottovalutazione del tema -  lo afferma Antonino Morabito responsabile nazionale Legambiente Fauna e Benessere Animale - al di là della crescita molto positiva della popolazione verso l'attenzione al benessere degli animali che quindi spinge le Istituzioni a dare risposte, la dimensione del fenomeno, la crescita del numero di animali nelle case degli italiani, negli ultimi 15 anni è stata sottovalutata. Ci sono fra i 20 e i 30 milioni di animali fra cani e gatti, numeri che hanno bisogno di una strategia complessiva, sinergia fra le Istituzioni per spendere meglio quello che già si spende". Crescono quindi significativamente in Italia numero e specie animali che vivono con l’uomo in un rapporto d’affezione e da compagnia e, quindi, parallelamente cresce l’esigenza di aree urbane a dimensione dei cittadini e dei loro amici a quattro zampe e, con l’estendersi del territorio urbanizzato verso aree rurali, anche l’esigenza di corretta convivenza con le specie animali selvatiche sempre più presenti in città. La ricerca ha assegnato voti positivi e negativi in base a diversi parametri: le strutture dedicate agli animali (canili), gli spazi aperti dedicati ai cani (dog park), la gestione delle colonie feline, la repressione dei maltrattamenti sugli animali. Due comuni su tre sono bocciati per scarsa qualità e pochi controlli e per le Asl va pure peggio: raggiungono la sufficienza soltanto tre aziende sanitarie su 10. Sono giudicate performance “ottime” solo le città  di Terni e Prato, buone quelle di Ferrara, Modena e Verona. Per le Asl, ottimo risultato per Napoli 1 perché dotata di un ospedale veterinario. Ben il 59% dei Comuni non raggiunge la sufficienza e tra questi c’è la Provincia di Lecce con un punteggio di 21,5.  Peggio di Lecce, in Puglia, c’è Taranto con un punteggio pessimo. Dalle risposte sull’anagrafe canina, l’unica anagrafe animale a oggi esistente, di competenza delle Asl, si scopre che un comune su tre ignora il numero di cani che risiede sul proprio territorio. Lecce è terza tra le peggiori, con un cane iscritto in anagrafe ogni 183, preceduta da Taranto, in testa alla classifica in negativo, e Campobasso. Secondo Luigi Pietro Vanzanelli della Asl di Lecce le cose non stanno proprio così: "La Regione Puglia ha già anagrafato cifrca 600mila cani,  non conosco i dati di Legambiente, secondo me siamo avanti, orientativamente a metà strada, abbiamo fatto molto lavoro anche se so bene che tanto c'è ancora da fare. Comunque secondo i nostri dati su un cane anagrafato, tre sono da anagrafare." Anche a Lecce poi, come d'altrone tante altre città non gode certo la fama di città animal friendly grazie agli scandali che hanno travolto il canile rifugio Lovely, sequestrato nel 2011 a causa delle condizioni in cui versavano gli animali. E anche il canile sanitario è stato sottoposto a sequestro, nel 2013 per sovrannumero, vi erano più di 160 animali in una struttura che ne consentiva solo 40. Animali che sono stati trasferiti presso il rifugio “Aura” gestito dall’associazione Nuova Lara. Entrano quindi in campo le associazioni a tamponare, risolvere le insolvenze delle amministrazioni. Associazioni, che il rapporto di Legambiente promuove a pieni voti : "Finalmente abbiamo avuto un meritato riconoscimento - commenta Paola Gorgoni  presidente dell'associazione Nuova Lara - per il lavoro e per l'impegno messo in tutti questi anni. Se Lecce è promossa con il 7° posto in Italia per le adozioni è perchè le gestiamo noi di Nuova Lara sia nel canile sanitario che nel rifugio di Aura, nonostante le difficoltà". Anche se Lecce è promossa dal punto di vista delle adozioni occorre dire che sono ancora tanti gli abbandoni e le cucciolate incontrollate sul territorio della provincia e il problema randagismo, lungi dall’essere risolto, preme come un macigno sulle spalle dei nostri territori che non riescono ad affrontarlo con sistematicità. Ma grazie alle campagne di sterilizzazione e di microchippatura gratuita che ogni anno tantissime associazioni promuovono sul territorio, si riesce a tamponare una situazione che altrimenti scoppierebbe. Raffaela Vergine, presidente dell'associazione Zampa Libera sostiene che negli anni, nel rapporto con le amministrazioni e con i cittadini qualcosa è cambiato: "Le amministrazioni iniziano a guardare in maniera diversa il volontariato animalista, si rendono conto che questo tipo di volontariato è davvero sussidiario ai loro doveri, per cui accettano meglio la collaborazione. Anche la mentalità dei cittadini, la sensibilità sta cambiando grazie al lavoro delle associazioni, prosegue la Vergine, i cittadini accettano  meglio il confronto e i consigli su come deve essere gestito e curato un animale da compagnia". Il lavoro è ancora in salita comunque, lo sanno le associazioi che ogni giorno si battono per evitare abbandoni, incuria e inutili reclusioni nei canili. 



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