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Un giorno un nome incominciò un viaggio

Data: 14/09/2015
Categoria: Un libro a settimana

Angela Nanetti ed Antonio Boffa addolciscono il duro tema dell'emigrazione utilizzando l'immagine di una bambina, del suo nome e della sua trasformazione in qualcos'altro.

"Un giorno un nome incominciò un viaggio". Così Angela Nanetti comincia a narrare la storia di "quella che danza con i narcisi", una piccola bambina di cui non si conosce nulla: non il nome, non il colore della pelle o degli occhi, non la sua terra. Ciò che si riesce a comprendere di lei è che abita su un altopiano dai riflessi dorati, affacciato su una città al centro del deserto della quale si scorgono solo altissime torri. L'autrice,a ragione, non dirà il suo nome, perchè esso in fondo non ha importanza: il suo intento è quello di raccontare una storia universale, quella di un nome qualsiasi in viaggio verso la speranza.

La storia è quindi quella del nome fisico, materiale, con tutte le sue lettere, che si mette in viaggio da quella terra "troppo dolorosa" verso una meta sconosciuta. Ogni volta che "quella che danza coi narcisi" viene presa in consegna da qualcuno, assieme a lei viene preso in consegna il suo nome, che viene riportato su un documento di trasporto "senza amore né coscienza" e via via mutilato di qualche lettera. Del suo nome quella bimba conosceva solo il suono, e sapeva che "suonava dolce", ma pian piano lungo il percorso lei non riusciva più a ritrovarlo, né a ritrovarsi.

Il lettore vive proprio attraverso la perdita delle lettere che compongono il nome, le ferite fisiche e psicologiche che la bimba subisce, sino a quando, quel nome ridotto a poche lettere, non si perderà negli abissi del mare. E sarà proprio il mare a restituirla alla luce, questa volta però accompagnata da un nuovo nome "Anna" assegnato ad una piccola croce, dalla quale lo spirito della piccola continuerà a guardare l'orizzonte.

Un'opera che racconta la cruda realtà attraverso la metafora della vita, dell'amore e della trasformazione; e mentre le parole di Angela Nanetti scorrono, sono cullate dalle illustrazioni di Antonio Boffa, che in un viaggio sensoriale spinge il lettore nella luce degli altipiani e poi giù nel profondo degli abissi, fino a quando anche le sue immagini si fermano sulle coste a godere del silenzio del mare.



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